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credeva che fosse possibile ad imitare gli spiriti del suo spirito* sempre elevato a Tintelligenzia del governo di questo serenissimo Stato e fuor di modo capace de la moderazione de la vita civile e de l’instituzione degli atti onesti. Giá in voi si comprende l’immenso amore e l’appetito intenso che egli ha de le cose giuste e laudabili, faccendo stima non de l’autoritá che ad altri dánno le ricchezze, ma de la fede che d’altri fanno i buon costumi. E so che il vostro animo si vantará de la temperanza, de la giustizia, de la pietá, de la mansuetudine, de l’equitade, de la prudenzia e de la constanzia, ne la maniera che se ne vanta il vostro genitore. E perciò seguitate gli studi e Torme paterne, ché tosto per cotal via averete lode di continenza ne l’occorrenzie domestiche e dignitá ne le publiche.

Di Venezia, il 17 di ottobre 1537.

CCIX

AL SIGNOR LUIGI GONZAGA

Congratulazioni pel nuovo grado militare concessogli da Carlo Y nella campagna contro Francesco I. De l’avervi, signore, il marchese del Vasto consegnata la possessione del grado concessovi da la volontá di Sua Maestade per cagion de le fatiche che le vostre vere vertú han durato in servigio degli onori di quella, ho sentito quel piacere che provano i servidori nel salir dei padroni. Ma non si fermeranno nel presente stato le somme condizioni vostre. Egli è debito di Cesare il riguardare i meriti loro con l’occhio di piú eccellente degnitá; benché il parere apresso de Tim|>eradore è di piú stima che Tessere a lato a qualunche altro principe si sia. E perciò io, che non ardii mai di dire: — lo sono, — udendo che la sua mansuetudine legge le carte che talora le manda la mia presunzione, mi vanto d’essere. Gran cosa che la sua ombra, che a pena mi tocca, m’abbia fatto mutare fortuna e stile! Come io ho mutato fortuna, a quel che io non aveva, Io dimostra