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Polemiche | 91 |
monsignor de Merode, buoni pel paradiso e non per farne dei vescovi?
E di questo spirito è poi una prova evidentissima il contegno di monsignor Rota. Nel clero mantovano ci sono dei preti, oltrechè buoni, anche forniti di mente e di cultura scientifica distinta. Ma ciò non costituisce un merito pel detto monsignore. Anzi si può asserire, senza timore di sbagliare, che la sua benevolenza pei preti della sua diocesi è precisamente, fino alla frazione, in ragione inversa della evangelicità dei sentimenti, e della cultura scientifica.
Come diceva dunque, non sentendosi in caso il signor Rota, e i membri del suo senato scientifico, neanco viribus unitis, di argomentare contro il libro, hanno scelto di assalirlo colle buffonate.
Ma nel farlo non hanno pensato una cosa. Non hanno pensato che un assalitore poco abile corre il rischio che l’assalito gli strappi l’armi dalle mani, e le rivolga fatalmente contro di lui.
Io, secondo il Dialogo Rotiano, chiamo la materia, la sostanza, ecc., ecc., astrazioni della mente. Il che dà luogo alla seguente furbissima tirata finale: Basta, basta, signor filosofo. Per la prima volta me ne avete insegnate troppe. Ecco l’ultimo risultato della filosofia positiva. Ammirate questi novelli filosofi, che vogliono regalarci sì belle dottrine!
Ma, signor vescovo illustrissimo, se il mio pensiero della materia, della sostanza, ecc., ecc., non è una astrazione della mente, che cosa è dunque? Scusate la mia dabbenaggine. Un piccolo schiarimento basterà a metterci d’accordo.
Quando penso, per esempio, alle corna, io dico, che nella mia mente non c’è nessuna cosa d’osso, ma solo una astrazione mentale; e che le cose d’osso, dette corna, bisogna, per trovarle, andarle a cercare sulle teste de’ buoi, e di quelle altre bestie che le portano. E nel dir ciò credo di dir giusto. Credo fermamente che, se anche mi sottoponessi ad una visita, e, se volete, perfino all’au-