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76 | Scritti vari |
lettera è la solita roba vecchia di bottega, che si vuole esitare come nuova e fatta apposta?
II sistema chemnitziano, prescindendo dalle prime tre maniere della confessione di cui non trattano solo i Padri antichi, ma anche nello stesso modo i predicatori e gli ascetici moderni, senza per questo contrariare la confessione auricolare al sacerdote; e parlando solo di quelle altre che avrebbero, secondo il medesimo sistema, preparato il terreno per l’uso attuale dei cattolici, è basato sopra i due falsi supposti che nella chiesa primitiva la confessione fosse considerata come cosa meramente disciplinare e che non vi fosse in uso se non la pubblica, sicchè la segreta sia una arbitraria innovazione dei tempi posteriori.
Questi supposti, come dico, sono tutti e due falsi. I padri dichiarano espressamente che la rivelazione al sacerdote dei peccati gravi, anche occulti, commessi dopo il battesimo, è, per disposizione divina, assolutamente necessaria per ottenere il perdono; tanto che, fino dai primi tempi, la confessione è da essi chiamata la seconda tavola dopo il naufragio. Lo stesso Chemnitz ha dovuto convenirne. Se non che, invece di cavarne la conseguenza di essere dalla parte del torto, è ricorso al povero spediente di sostenere che sono i padri, non lui, che si contraddicono. Proprio come se un fisico, trovando dei fatti che smentiscono una sua ipotesi, per non essere costretto ad abbandonarla, dicesse che è la natura che è in contraddizione con se stessa.
A chiarir poi falso il secondo supposto, si hanno testimonianze più del bisogno di confessioni pubbliche relativamente recenti, e di confessioni private assai più antiche di quelle. Il Chemnitz si è trovato bene imbarazzato, quando, a provare storicamente il suo sistema, fu invitato a fissare delle epoche. Ne fissava una un po’ antica per la cessazione della confessione pubblica? Ecco che gli mostravano subito delle pubbliche confessioni, anche in epoche più recenti: ed egli era costretto a portare l’epoca