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Polemiche 51

l’ha proclamato, il cattolico è obbligato a crederlo tale, ossia a considerarlo di fede o, che è lo stesso, un dogma. Non è vero? O credete voi, che la parola dogma voglia dire qualche altra cosa? Sarei curioso di saperlo. Intanto vi posso assicurare di due cose. Primo, che se voi pensate che in qualche parte del concilio di Trento ci siano queste precise parole: «La confessione è un dogma di fede», in ciò vi sbagliate. Secondo, che dire che una dottrina è di fede, e dire che è un dogma è precisamente la stessa cosa. Onde voi stesso senza accorgervene, tanto siete profondo nella materia, vi siete così perfettamente smentito, che non si poteva di più.

... e chi volontariamente morisse senza confessarsi, è condannato eternamente all’inferno.

Ma dite, o teologi romani, tutti quelli che morirono prima del vostro concilio sono all’inferno? se no, perchè dobbiamo andarvi noi? forse perchè lo dite Voi? e via! è troppo grossolana!»

Perchè l’interrogazione: «Tutti quelli che morirono prima del vostro concilio sono all’inferno?» abbia un senso, è necessario supporre, e che innanzi al concilio di Trento nessuno mai si sia confessato (e non occorre di mostrare quanto ciò sia lontano dal vero), e che giusta il medesimo nessuno, che non si confessi, si possa salvare; e anche questo è perfettamente falso. Oltrechè è in contraddizione colla antecedente, pure erronea proposizione, secondo la quale la dannazione sarebbe solo per chi tralasciasse volontariamente di confessarsi.

Dunque, sig. E. P., di qui non si può scappare. O prima del vostro concilio sono all’inferno?» abbia un ha senso, o lasciate che vi si dica, che avete posto due cose, proprio l’una dietro l’altra, che fanno ai pugni; e che basta che scriviate due righe, perchè subito vi contraddiciate. È vero, che, tanto nell’un caso quanto nell’altro, non potete salvare la vostra rinomanza di gran logico: ma io non so che farci.

Non parlo poi della domanda che segue: «Se no,