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30 | Scritti vari |
Allora risponderei che, se ivi si parla dell’assoluzione data ai malati, prima che abbiano potuto compire le opere pubbliche di penitenza, non se ne parla già come di cosa nuova e ordinata allora allora, ma come di cosa già praticata, come è certissimo, sempre, anche prima, nella chiesa.
Dalle cose dette poi apparirà già senz’altro assurda l’asserzione, che la confessione segreta cominciò ad essere introdotta nella Spagna nel 550. Chi volesse altre prove dell’uso molto più antico della confessione segreta anche nella Spagna può leggere p. e. la Parentesi sulla penitenza di S. Paciano vescovo di Barcellona intorno all’anno 350.
Ma veniamo ai passi di S. Grisostomo, di S. Ilario, e di S. Ambrogio, addotti dall’articolista per provare che quei santi «protestarono contro l’infamia» della confessione auricolare.
Dice S. Grisostomo: «Dio solo ti vegga quando ti confessi, Dio, il quale non rimprovera, ma rimette i peccati che a lui solo si confessano» (Omelia 58).
Volete proprio sapere che cosa dice in quel luogo il Grisostomo? Ecco le sue parole: «Ma hai tu vergogna ed arrossisci tu a manifestare i peccati? La ragione ci sarebbe se i peccati dovessero essere detti e propalati fra gli uomini... Ma non è necessario di confessarsi alla presenza di testimoni... Dio solo ti ascolti quando ti confessi, Dio che non rinfaccia i peccati ma li rimette colla confessione1». Queste sono le parole precise, le quali vogliono dire, non già che non si abbiano a confessare i peccati in segreto e privatamente, ma solo che non è necessario farlo pubblicamente e alla presenza di testimonj. Questo senso affatto ovvio del passo riportato si farà più manifesto a chi leggerà tutto il discorso, dal quale è preso.
Se il Grisostomo avesse creduto, che non fosse indispensabile la confessione fatta al sacerdote, perchè avrebbe
- ↑ Vedi nell’ed. del Grisostomo di Venezia 1734-41 il tomo II, pag. 663 B.