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di far da liberali in pubblico e da clericali in privato. Io domando. I preti che hanno fatta quella decisione ci credono all’infallibilità o non ci credono? Se ci credono, non è assennatezza, ma viltà ed impostura far dipendere la loro adesione dal beneplacito del governo. Se invece non ci credono, perchè quella decisione equivoca, e non dichiararlo addirittura?

Io pertanto, non solo disdico ogni solidarietà coll’adunanza sopradetta, ma colgo volentieri l’occasione per dichiarare, che non accetto il dogma dell’infallibilità del Papa, e che io considero anzi come una vera stoltezza. E questa dichiarazione la faccio per ragioni che trovo nella mia coscienza e non per l’ossequio ad una autorità qualsiasi o ecclesiastica o civile. Perchè il patriottismo io lo faccio consistere, non nel dar ragione ai più o a chi ha il potere, ma nel dire schiettamente senza rispetto o paura di nessuno, quello che credo il vero.

La prego di inserire queste mie parole nel pregiato di lei giornale e di credermi

Mantova 2 settembre 1870.

suo devotissimo Prof. R. Ardigò

(Gazzetta di Mantova, 2 settembre 1870).


4.


(Ancora I martiri di Belfiore del Luzio, pag. 299, 300. E per la seconda parte della lettera, il vol. del Marchesini p. 23, 24).

Ed ecco il Martini... con le lagrime agli occhi scongiurare l’Ardigò a moderarsi.

Ha dovuto piangere per me? (gli risponde l’Ardigò). Lei pel quale io sarei pronto a dare la vita e sarei contento di darla? Non c’è nessuno al mondo che io stimi