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222 | Scritti vari |
al momento più opportuno dell’età che più si presta a promuoverne lo sviluppo e prima che lo impedisca la preoccupazione degli studj professionali, sia mancato l’esercizio di quelle superiori, ond’esso è naturalmente disposto alle speculazioni più alte?
II
Dicono quelli che non credono che sia da dare importanza all’insegnamento della filosofia e da mantenerlo con appositi idonei maestri nei corsi liceali, che, scindendosi essa in molti, e diversi, e contrastanti sistemi, succede che si abbiano in essi corsi tante filosofie, per non dire pur anco tante improvvisazioni cervellottiche di nessun valore, quanti sono gli insegnanti.
Ciò veramente, se anche in minor grado, si verifica, dove più dove meno, per tutte le discipline ammesse nelle scuole medie; e quindi il ragionamento contro la filosofia varrebbe così anche per tutti gli altri insegnamenti. Che se qui si dicesse, che, all’infuori delle divergenze, nelle discipline suddette si ha però per ciascheduna un fondo comune, e che è questo fondo comune che importa principalmente ed è per ciò da insegnare, l’osservazione quadra perfettamente anche per le discipline filosofiche. Anche in queste si ha il fondo comune, buono per quella erudizione iniziale in questo campo, che assolutamente si richiede perchè non manchi di una parte sostanzialissima la cultura generale che si ha di mira.
Chi non sa che la Logica nell’essenziale è sempre quella stessa che costruì Aristotele, come si trova per la geometria di Euclide? In quanto poi alla Psicologia e all’Etica, due parti in esse sono da distinguere; e cioè quella che si riferisce ai dati della osservazione più ovvia, e che costantemente appartenne a tutte le psicologie e a tutte le etiche, ammanite nel corso dell’intera tradizione filosofica; e quella della interpretazione speculativa dei dati medesimi dal punto di vista dei sistemi diversi, sorti successivamente d’uno dopo l’altro, l’uno accanto all’altro.