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Polemiche 167

sonio Franchi quando egli abiurò e tornò alla fede ed agli abiti della sua giovinezza.

E questa speranza ci ha da essere proprio in alcuni di coloro che acclamano, con alte voci e suon di man con elle, alla scomunica che l’Ardigò ha lanciato contro la Massoneria. In un articolo del Sole del Mezzogiorno del 23 gennajo, intitolato «Una consolante notizia» si legge che il prof. Ardigò invitò il parroco della chiesa di S. Pietro in Padova, dott. Pagnacco, a recare i conforti religiosi e il viatico alla sorella gravemente ammalata. Poichè non è a dubitare che l’inferma desiderasse l’assistenza del sacerdote, l’Ardigò fece benissimo, non solo a non opporsi, ma ad intromettersi perchè non le mancasse. Ma il Sole del Mezzogiorno, rilevando questo fatto e la pubblicazione della lettera contro la Massoneria, avvenuta pochi giorni innanzi, così commenta: «ciò vuol dire che il prof. Ardigò, ex-canonico di Mantova, benchè apostata dalla fede cattolica, non è ascritto all’infame setta: altrimenti non avrebbe pubblicato quella lettera — e noi aggiungiamo: verissimo — e tanto meno avrebbe permesso che un prete si accostasse al letto dell’inferma sua sorella — e noi aggiungiamo: falsissimo. — Tutto questo ci dà buone speranze pel ritorno, presto o tardi, del prof. Ardigò alla fede e alla Chiesa. Affrettiamolo con le nostre preghiere». — E non aggiungiamo una sillaba.

Ma lasciamo queste fisime: se son rose le fioriranno. Ci viene però spontanea una considerazione: se la Massoneria non avesse da secoli proclamata e difesa la libertà della coscienza e della scienza, se per questi preziosi beni non avesse instancabilmente lottato anche in Italia, determinando un movimento irresistibile nel pensiero pubblico, Ardigò avrebbe trovato un ministro che gli desse cattedra in una delle prime Università dello Stato?

Ma tutti i giornali fanno un gran chiasso di questa lettera dell’Ardigò: in fondo, di straordinario che cosa c’è? Forse il positivista ce l’ha colla Massoneria perchè