Questa pagina è stata trascritta, formattata e riletta. |
154 | Scritti vari |
2. - Un passo di un altro mio articolo sulla Confessione, relativo alla sua utilità, dal quale vuole inferire, che, quando lo scrissi, io era un reazionario.
3. - Alcune parole della mia Prolusione del febbraio 1881, dalle quali vuole inferire, non esser vera la mia affermazione, che che ho sempre avuto e professato idee e sentimenti patriottici e liberali.
Faccio osservare da prima, che i miei tre articoli sulla Confessione (ripubblicati in seguito insieme in un opuscolo per cura ed a spese d’altri) furono stampati sopra un giornale liberale. Che questi riguardano puramente una questione di critica storica, che potrei trattare anche adesso. E che contengono delle testimonianze delle mie convinzioni liberali (p, e, a proposito della persecuzione degli eretici e dell’inquisizione) che la Gazzetta ha creduto bene di tenere nascoste ai suoi lettori.
Faccio osservare in secondo luogo, che del liberalismo risoluto, notorio, ardente e battagliero di tutta la mia vita, e fino dalla prima giovinezza, posso offrire prove positive a centinaja.
E vengo ora all’analisi delle tre pretese prove della Gazzetta.
Analasi della prova numero uno.
Il caso è bellissimo. Per dimostrare la mia fede nella Infallibilità del Papa, la Gazzetta porta precisamente quel passo medesimo, sul quale i preti retrogradi si fondavano per accusarmi di non avere quella fede.
Nel passo addotto (come pure nel capoverso più lungo che gli tien dietro nel testo) non è detto della mia opinione, ma solo in genere di quelli che credono nella Infallibilità: e ciò perchè considero la questione tra il signor Pettoello e i teologi cattolici.
Ma si notino le parole seguenti: E pensano buonamente i furbi, che chi la crede (l’infallibilità) sia disposto ad ammettere siccome vero indubitabilmente tuttociò che