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Polemiche 137

Ma certe cose il Moto non è obbligato a saperle. Come fargliene una colpa? Ricordiamoci che il libro dell’Ardigò è scritto in latino.

Il Moto del 29 giugno, a questo proposito scriveva:

L’Ardigò, non solo non ha scritto un libro sulla infallibilità del papa, ma nel 1870 — data invocata così a sproposito dall’articolista — stampava sulla Gazzetta di Mantova una lettera con cui chiamava quel dogma una vera stoltezza1; e oggi, di fronte all’attacco calunnioso,

  1. Siccome non asseriamo soltanto, ma abbiamo le prove di quanto diciamo, ecco la lettera integralmente riportata dalla Gazzetta di Mantova, venerdì 2 settembre 1870, n. 210, anno VII: All’onorevole sig. Direttore della «Gazzetta di Mantova» Nella cronaca cittadina e provinciale del numero di ieri (209) della pregiatissima sua Gazzetta si leggono le seguenti parole: «Se non siamo male informati, il nostro clero in una adunanza espressamente tenutasi, avrebbe deciso che, venendo da Roma l’ordine di pubblicare il nuovo dogma dell’infallibilità papale, prima di ottemperarvi, attenderebbe i voleri e i consigli dell’autorità politica, e procederebbe con essa di pieno accordo. L’ assennatezza e il patriottismo di tale decisione non abbisogna di illustrazioni: il nostro clero si mantiene fedele alle sue tradizioni». Quando, dove, da chi si è fatta l’adunanza e per mandato di chi? Assennata quella decisione? A me invece sembra ridicola, per non dire altro, e solo propria, se fu fatta da vero, di quei preti che hanno l’uso comodo di far da liberali in pubblico e da clericali in privato. Io domando: I preti che hanno fatto questa decisione, ci credono nell’infallibilità o non ci credono? Se ci credono, non è assennatezza, ma viltà e impostura far dipendere la loro adesione al beneplacito del governo. Se invece non ci credono, perchè quella decisione equivoca, e non dichiararlo a dirittura? Io pertanto, non solo disdico ogni solidarietà coll’adunanza sopradetta, ma colgo volentieri l’occasione per dichiarare, che non accetto il dogma dell’infallibilità del papa, e che lo considero come una vera stoltezza.