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8 | Prefazione |
dell’Ardigò emerge, fra l’altro, sia dalla nota 2a (Ardigò era un crispino?), sia dalla lettera 8a con cui Ardigò rifiutava la candidatura offertagli a Mantova; e quanto amasse questa sua Città è provato anche dalla lettera 9a.
Seguono i Giudizi semplici e meditati che Ardigò ebbe occasione di scrivere intorno a G. Trezza e la Chiesa, G. Bruno, G. Mazzini, G. Bovio, Leone XIII.
I Pensieri si possono classificare così:
a) Filosofici; 4° Le idee alla moda; 5° Il Vero e l’influenza dei sentimenti; 7° Nascere e morire; 8° Idee e sentimenti; 10° La natura malefica; 14° La filosofia del Bergson; 15° L’individuo; 16° Fede e filosofia; 18° Il materialismo storico; 19° Il disprezzo della filosofia; 23° Astruserie esotiche; 24° Filosofia vagabonda.
b) Morali: 3° Il conforto delle idealità; 6° La costrizione del pensiero; 9° La vendetta; 12° L’apostata; 13° La responsabilità dei mali sociali; 17° La tolleranza delle sventure; 21° Vita e amore; 22° Vanità e disonestà.
c) Politici: 1° Partito e libertà; 11° La fratellanza universale; 20° Retorica e libertà.
d) Pedagogici: 2° L’ufficio dell’educatore.
Uno Scherzo in un’ora allegra in dialetto mantovano e tradotto in versi italiani, si legge con gusto. Di fatto Ardigò era in compagnia degli amici uomo gioviale, e lo scherzo gli paceva. I Canti del Buch der Lieder dell’Heine tradotti dall’Ardigò con infinita cura sono, per giudizio dei più competenti, veramente riusciti.
Ragioni di spazio non hanno concesso di comprendere in questa raccolta di Scritti varî i due ultimi lavori