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118 | Scritti vari |
Filosofo — Cattolico, cattolicissimo! più cattolico che quegli ignoranti, che vogliono giudicarmi senza intendermi. Quando avrò pubblicate tutte le mie opere, e spiegato tutto il mio sistema, allora si vedrà se non sono più cattolico di quei bigotti che mi gridano la croce addosso.
Ignorante — Senza dubbio! E intanto ditemi un poco se è vera quella calunnia che voi non ammettete l’anima umana? Veramente avendo sempre creduto d’averla, mi rincrescerebbe molto il perderla, benchè sia quella di un ignorante.
Filosofo — Prima di tutto bisogna che vi dica che «il filosofo positivista (e nessun altro fuori di lui) può già avere la speranza di sciogliere le quistioni materialistica, morale, idealistica e dello scetticismo (p. 314)».
Ignorante — A parte la modestia, per far carità a tutto il genere umano, che sta qui pendente dalla vostra bocca, degnamente rappresentato da un ignorante. Avanti.
Filosofo — Cominciamo dalla materialistica, giacchè voi istesso l’avete proposta. Vedete! finora gli spiritualisti sono caduti nell’idealismo, e i sensisti nel materialismo, che combattuto acremente si sostiene oggi intero e formidabile come prima, e atto a vincere gli avversari in tutti i loro trinceramenti (pag. 315).
Ignorante — Dunque addio anima!
Filosofo — No, caro mio: bisogna che c’intendiamo bene. Io non nego l’anima, ma spiego in che consista: cosa che niuno ha fatto finora. «Il sentimento di un atto volontario, per esempio, è universalmente ritenuto, siccome una manifestazione diretta dell’essenza stessa dell’anima, e costituisce pei più la prova principale, e, a loro credere, inconcussa della sua esistenza (p. 248)».
Ignorante — E ciò a me, che sono ignorante, sembra naturalissimo. Mi sono levato dalla mia sedia per venire ad ascoltarvi: quest’atto non può essere stato fatto semplicemente dalle gambe, ma da un certo che, che le ha mosse, e che diciamo anima.