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4 Libro alle caufe Ciuili, Come di fopra : e fé nelli tré giorni detti al federe ordina- rijjil Capitano, onero officiale della torre communedi Trento mancarà di fonar la campana,la mattina, nel leuar del fole, ò puoco dono, incorra,ipfo iure, nella pena d’vna liradi buona moneta, cioè di graffi. 12. fe qualche caufa giuda non l’efcufi. La metà della qual pena lìa applicata alla Camera Epifcopale: l’altra metà alla Communirà: coinè pure à baffo fi difpone, nel Scatuto, fub rubrica de Capitane©, & eius officio alla torrecotnmunedi Trento. Et quanto à l’ordine di procedere nelle caufe, fi feruino puntualmente i Statuti della Città di Trento: à quali il Signor Podeftà non poffatontrafa- re, non oliando confuetudine alcuna tanto pallata, quanto futura ; fótto penadiRainefi. 4.perciafcheduna Voita,checohtrafarà; nella qual pena ipfo iure incorra, da trattenerli àliti del fuo falàrio,d’appi icarfi alla Camera Epifcopale: e nondimeno tale atto fia ipfo iure nullo. Che fe alcuno cit- tarà qualche Statuto, dourà anco proUare, che fia inferto in quello libro de Statuti: badando la cittationedella Rubrica, purché fiadclli contenuti in quedo volume.TI qual libro dourà fempre elfer alBanco , négiorni che’l Podedà federà, il che farà in ciafchedun giorno di fopra prefiffo dal Statuto le le ferie,ò qualche altro ragioneuol impedimento non ifcUferà,come di fopra. Ches’egliper mancamento non fentarà, e non tenerà ragione, incorra, ipfofaélo, nella pena di Rainefi. 4. per ciafcheduna volta, da douerfi applicare alla Camera Epifcopale, celiando però caufa ragioneuole . Il qual Signor Podedà ordini, chedèlli Tuoi officiali, quali haurà al numero di otto , due almeno, ciafchedun giorno anco feriate,fi trouino continua- mente prefenti nel Palazzo, Ò almeno in luogo circumuicino ; acciò fonata la campanella dello deffo Palazzo, per neceffità/ò cafo òccorrente,lìano iui pronti alla prefenza del Signor Podedà, fotto pena da notificarli alli medimi, di graffi. 6. per ogni volta, da effer applicata alla Camera Epifcopale Ne fia lecito al medemo Signor Podedà accettare officiale alcuno, fe- non prefentato dalli Signori Confoli, eProueditori della Città: nè meno poffa pasteggiare con gli fteffi, di qualche guadagno da pagarli da loro, per ilfuoofficio. Comeanconon fia permeilo al medemo Signore neìfinedel fuo officio deponer il Scettro, efottometterfi al Sindicato, fe prima non farà eletto, venuto il nouo Pretore, e prefentato al Reuerendiffimo Signore ò fuoi Luogotenenti per riceuer il Scettro della giuridittione, dopo il giuramento . Donque il vecchio Podedà daurà afpettare il nouó, ed infieme con lui prefentato al Reuerendiffimo Vefcouo depona il Scettroda confegnarfi al nouo, per il prelibato Reuerendiffimo. Del modo di /indicare il Pode/ta, ed altri officiali del Commune. Gap. ì. TJ 8fendo ragioneuole,cheglipubliciàmminidratoridi giuditiafendino il' conto delle cofe fatte, (prezzate, e tralafcia te. E volendo noi con fa- luteuole rimedio prouedere alle indennità^ eftorfioni delli Cittadini Co- mitatenfi,& di tutti glffiabitatori della Città , & ridretto di Trento, edi tutti gfaltri anco foredien,edodareà grinconuenienti, decretiamo,ed ordiniamo che’l Podedà di Trento, finito il lui offizio, con gli officia) ifuoi, e tutta la lui famiglia, per dieci giorni continui, cominciando dal giorno defila