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438 | pubblicazioni periodiche |
zioni; così in Italia come in Germania, così per gli atti giudiziali, come per tutti gli altri atti di fede pubblica. Nel secondo capitolo discorre dei notari camerali; e dopo avere accennato ai notari della Corte del più antico medio evo, tratta specialmente di quelli che tennero l’ufficio a tempo della discesa di Enrico VII in Illiria, e delle relazioni di questi notari camerali colla cancelleria. Nel terzo e ultimo capitolo discorre degli avanzi dell’archivio imperiale di Enrico VII, distinguendone le varie categorie e notandone le mancanze) z= fasc. 4. Continua e termina la memoria del Voltelini su Massimiliano I, per la quale sono usufruiti molti documenti italiani, e che ha un’appendice di sei documenti dal 1518 al 1523.
— Nel Neues Archiv, XVI, fasc. 3, R. Davidsohn pubblica un estratto d’un documento della Badia di Passignano (Arch. di Stato di Firenze, Diplomatico), che contiene una deposizione di testimoni tra 1188 e il 1192, dalla quale si ha notizia dell’esistenza sino da quei tempi d’un Ufficio di petizioni nella cancelleria pontificia, che stava nel Palazzo di Laterano. Questa comunicazione è tanto più interessante, in quanto che fin ora non si avevano notizie di tale Ufficio anteriori al secolo XIII (cfr. Bresslau, Handbuch der Urkundenlehre, I, 231).
— La Società storico-filosofica, fondata nel 1863 in Heidelberg, ha deliberato di pubblicare un periodico semestrale col titolo: Neue Heidelberger Jahrbücher, e ce ne ha mandato il programma, non che l’indice del primo fascicolo uscito in febbraio: Notiamo in questo un articolo di A. Ausrath sopra Arnaldo da Brescia. Il programma dice che il carattere della Rivista sarà scientifico si preferiranno bensì i temi di generale interesse; e le ricerche speciali saranno ammesse, soltanto, quando sembrino appropriate a incontrare il generale gradimento. Le recensioni e le notizie bibliografiche di regola saranno escluse.
— Nella Revue archéologique, 1890, L. Delisle pubblica alcuni facsimili di scritti di un notaro della fine del secolo XII, imitanti le antiche scritture della cancelleria romana: contributo interessante alla critica delle possibili falsificazioni calligrafiche del medio evo.
— 11 sig. H. Omont pubblica nella Revue des études grecques, 1891, pp. 63-67 il contratto di D. Bernardo Montfaucon coi librai parigini Guerin, Boudot e Robustel per. la stampa della Palaeographia graeca (29 novembre 1706), e un altro contratto del medesimo con «monsieur Giffard le jeune, graveur en cuivre» per le incisioni della detta Palaeographia (13 die. 1706).
— Un articolo di M. Perret nella Revue historique, marzo-aprile 1891, intitolato: L’Ambassade de l’Abbé de Saint-Antoine de Vienne et d’Alain Chartier a Venise (1425), ci informa della mediazione proposta da re Carlo VII di Francia alla Repubblica di Venezia nella guerra di questa con Sigismondo re dei Romani, a proposito di Zara. La mediazione, accettata dal Senato con deliberazione dal 3 maggio 1425 (che il P. pubblica) non ebbe resultato felice.