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376 il p. vincenzo marchese

l’una e l’altra dalle fondamenta, a spese di Cosimo dei Medici e sul disegno di Michelozzo. Appena finiti i lavori, che durarono dal 1437 al 1443, e costarono a Cosimo 30000 fiorini d’oro, il beato Angelico ornò il convento dei famosi affreschi. Poi si pensò alla biblioteca, che fu ricchissima. Il primo fondo fu di un quattrocento codici, già di Niccolò Niccoli; molti altri se ne acquistarono a Siena e a Lucca. Nel 1406 quando, cacciato in esilio Piero, la Repubblica si impadroni della biblioteca Medicea, e, per le angustie in che si trovava, dei preziosi manoscritti voleva far danaro, i Padri di S. Marco, perchè quel tesoro fosso conservato a Firenze, li acquistarono; e per acquistarli, presero a prestito 2000 ducati d’oro e venderono i terreni che avevano in Pian di Mugnone. Questo fatto è tanto più degno di ricordo, quanto più è raro; come pure è degno di ricordo che la biblioteca di S. Marco fu la prima d’Italia che fosse aperta a uso del pubblico. Tornando a S. Antonino, non importa ricordare che molte notizie della sua vita, per esempio l'istituzione dei Buonomini di San Martino e le ambascerie sostenute, interessano anche la storia fiorentina; perchè tutti sanno quanto potè la carità veramente evangelica del santo pastore, in mezzo a un gregge (son sue parole) «non di pecorelle obediente, mansuete e innocente; ma di leoni superbi, orsi crudeli, lupi rapaci...» e qualcosa di peggio! Pare che le bestie dantesche nel secolo XV fossero cresciute di numero e di ferocia.

Il resto del primo libro ci conduce al Savonarola; sul quale però si è tanto scritto e discorso, che sarebbe un fuor d’opera anche soltanto accennare quel che dice il p. Marchese. Mi contenterò di ricordare quali, secondo me, sono le principali benemerenze del p. Marchese verso gli studi Savonaroliani. Quanto alle notizie biografiche, sono di molta importanza i documenti che egli pubblicò nella prima serie di questo Archivio storico con molte e dotte illustrazioni1; e nel breve racconto che fa della Vita di fra Girolamo, per ordine ed esattezza supera, senza paragone, tutti i vecchi biografi; tanto è vero, che il Villari e il Perrens e tutti gli altri venuti

  1. Vedi i titoli nella nota bibliografica poco appresso.