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350 il libro di antonio billi

agli “altri luoghi,„ dove l’Uccello lavorò, lo stesso autore enumera alcune opere eseguite da lui a Padova (l. c. II, 214).


(Pesello.)

(128) Questa frase derive dall’Apologia di Landino.

(129) Intorno alle pitture d’animali fatte per casa de’ Medici vedi quanto si dice nelle note al Vasari, t. III, p. 37, n. 3, e cfr. E. Müntz, Les collections des Médicis, Parigi 1888, p. 60. - La tavola di S. Jacopo (duomo) di Pistoia, si trova ora nella Galleria Nazionale di Londra (Nro. 727); non è però di Pesello ma del suo nepote Francesco Pesellino (l. c. III, p. 38, n. 2 e p. 43), al quale viene giustamente attribuita già dall’Anonimo Gaddiano.

(130) Il Landino ha: “Pesellino gentile et in compositione di chose piccole excellente.„


(Fra Filippo.)

(131) Fin qui il testo copia quasi parola per parola il Landino.

(132) Così la tavola proveniente da S. Croce (Madonna in trono con quattro Santi), come quella di S. Ambrogio (l’Incoronazione della Vergine con varii Santi) si custodiscono ora nella Galleria di Belle Arti; gli affreschi del duomo di Prato sono in essere nel luogo indicato (Vas. II, p. 615 e 622).

(133) La tavola della sagrestia di S. Spirito è conservata oggi nella Galleria del Louvre (Nro. 221), quella di S. Lorenzo si vede tuttora al suo posto (l. c. II, 617 e 618); la predella poi sotto l’Annunziata di Donatello nella Cap. Cavalcanti in S. Croce, dal Libro d’Antonio erroneamente attribuita a Fra Filippo, è piuttosto un’opera di Pesello, e si vede oggi nella Galleria Buonarroti (l. c. III, 37, n. 2).

(134) Una sola tavola registra il Vasari fra tutte le opere del Frate, fatta apposta per la casa Medici, ed è la Natività ch’era collocata nella cappella del palazzo (t. II, p. 615). Sarebbe dunque questa che avremmo da ravvisare sotto l’indicazione del Libro d’Antonio. Difatti, come abbiamo già veduto più indietro (nota 103 alla notizia su Fra Giovanni Angelico), sull’altare di detta cappella era posta una tavola del Presepio o della Natività. Non può dunque essere come asserirono gli annotatori del Vasari-Lemonnier, che il dipinto di Fra Filippo rappresentante non una Natività, ma bensì la Madonna che adora il divino pargolo portato sulle spalle di due angeli, e che oggi si trova negli Uffizi (Nro. 1307), sia quello che stava una volta sull’altare della cappella. L’inventario di Lorenzo de’ Medici non lo registra neppure in qualche altra parte di detta cappella (vedi Müntz, Les Collections des Médicis, p. 62). Noi all’opposto crediamo di poter riconoscerlo nel quadro Nro. 69 della Galleria di Berlino, di cui si ignora la provenienza, che però è opera indubitata del nostro maestro