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intorno a lodrisio crivelli 285

in Sancto Quirico di là de Sena milia xxv, et che, secundo i logiamenti hano designati, serano questo sabbato, cioè poydimani in Roma. Me ricomniando devotissimamente ad la prelibata I. S. V.

Date Florenzole, die xxj septembris, bora ij noctis, 1458.

E. Ill.me D. V.

fidelissimus servulus Leodrysius Cribellus.


(a tergo) Illustrissimo Principi et Excellen.mo
d. dno meo singular.mo Dno Duci
Mediolani atque Papie Angleriequc
Corniti, Cremone dno.

Cito. In manibus Mag.ci d. Ciclii.

Il Crivelli era molto onorato dal papa, presso di cui pare si trattenesse a lungo, forse fin oltre il febbraio del 1459, se soltanto il 27 di quel mese il pontefice gli dava a portare un suo breve allo Sforza1. A ogni modo, tornato a Milano, era sempre caro al Duca, e forse d’incarico del medesimo tornava presso Pio II a Mantova nel luglio di quell’anno, mentre nel celebre concilio si pigliavano le disposizioni per una guerra generale d’Italia contro i Turchi2. Poco dipoi, nel 1461, abbiamo già veduto come Lodrisio imprendesse a scrivere le gesta del suo signore incominciando a dire di quelle del padre di lui: fors’anche verso lo stesso tempo concepì il disegno di narrare la storia di quel convegno mantovano a cui era intervenuto, disegno che attuò poi, vivente ancora, sembra, papa Piccolomini, dopo interrotta r altra opera ptorica sui due Sforza. Allora era sempre buon amico anche del Filelfo, poiché entrambi lodavano in prosa ed in versi Lazzaro Scarampi, creato vescovo di Como il 20 agosto 14613. Ma non tardava molto a sopravvenir la rottura e, poco dopo, anche la rovina del Crivelli. La cosa non è ben chiara come procedesse: il Voigt4 crede

  1. Marini, Op. cit., t. II, p. 159-160.
  2. Ibidem. Cfr. Pastor, Storia dei Papi, t. II, p. 68, trad. it.
  3. Ughelli, Italia Sacra, t. V, p. 312, riferisce per intero la poesia di Lodrisio in lode dello Scarampi.
  4. Il Risorgimento, t. I, p. 523.