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al iudicio di quali sono obligate di stare l’una parte et l’altra. Et afferma il ditto Gulielmo tute queste cose essere vere et certe, presente don Gasparo, monacho di Garavallo, fidelissimo servitore de la I. S. vra, qual l’ha fatto parlare con mi aciò del tute ne avisasge la I. S. vra. Et cusì ho fatto fidelmente, non credendo potere fallire in questo. Iterato affectionatissimamente me ricomando ad la prelibata Ill.ma S. V.a Data Mediolani, iij Octobris 1452.

E. Ill.me D. Vre

fldelissimus servus Leodrysius de Crivellis.


(a tergo) Illustrissimo et Excellen.mo
Prinncipi et dno dno suo
singularissimo dno Duci
Mediolani atque Papie
Anglerieque Corniti ac
Cremone dno.

Cito. Cito. Cito.


La seconda lettera è anche più importante, perchè riguarda più da vicino le cose italiane, cioè i maneggi de’ Veneziani, del Duca di Savoia e del Delfino - allora Luigi, poi il famoso Luigi XI re di Francia - per indurre gli Svizzeri a romper guerra allo stato lombardo, distraendo così parte delle forze con cui il Duca vinceva in quei giorni i nemici sull’Adda. Il Crivelli dà notizie di molto interesse: ecco quanto egli dice1:

Illustrissime princeps et Excellentissime dne dne singularissimo. Dopo le devotissime ricommendatione per don Gasparo, del qual altre volte ho scripto ad la I. S. V.a2, sono advisato comò ancoy al mezodi è gionto qui uno Gentilhomo svyzero, qual è del loro Consilio et con el quale s’è trovato stare ad parlare uno longo pezo, et gli ha detto come, oltra le practiche et instantie fatte ad li dì passati, di novo li Venetiani, duca di Savoia et dalflno per snoy ambassadori mandati ad la liga di Svyzeri instano grandemente di farli rumpere guerra centra la I. S. Vra, et che lo re di Pranza per altri suoy ambassadori ha mandato ad confortare quelli de ditta liga non se lassino voltare ad instantia de quelli ambas-

  1. Arch. di Stato di Milano, l. c.
  2. Vedi la lettera precedente.