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210 rassegna bibliografica

alcuna questione, alcuna ricerca, che in qualche modo si connetta culla storia della musica ecclesiastica noi medio evo, e in specie col canto gregoriano, alla cui ricostituzione secondo le sane tradizioni storiche, tecniche e liturgiche, si sono consacrati con fervente zelo. Certo, in queste loro fatiche si palesa principalmente un intendimento religioso; ma bisogna anche dire che le ricerche e gli studi sono condotti con grande diligenza, con ottimo metodo scientifico.

Ne dà una prova quest’opuscolo, che tratta di una questione di molta importanza per la storia della liturgia, e conseguentemente per quella della notazione musicale ecclesiastica. L’Antifonario romano, conosciuto comunemente sotto il nome di Gregoriano, è proprio opera di S. Gregorio Magno? ovvero, tenuto conto delle obiezioni fatte da vari dotti contro questa attribuzione, deve riferirsi (se pure quel suo nome non è affatto arbitrario) ai tempi più recenti di Gregorio II o di Gregorio III (716-741)?

L’autore dell’opuscolo non tratta la questione direttamente, ma cerca di risolverla per esclusione e per approssimazione. Esaminando la serie dei salmi citati nelle Comunioni delle ferie della Quaresima, osserva, con molta lucidità e precisione, che nella prima fattura dell’Antifonario, quella serie corrispondeva ai primi ventisei salmi in ordine regolare; che più tardi vi si sono interposte citazioni di altri salmi; che ad alcune delle primitive citazioni di salmi, tolte via, si sono sostituite antifone tolte dai Vangeli. Ora queste mutazioni, che già si trovano nei codici più antichi dell’Antifonario, rimontano tutte (come l’Aut. dimostra con vari riscontri di storia liturgica) a un’epoca anteriore a Gregorio II: onde si deduce che all’età sua l’Antifonario era stato più volte riformato; né egli può esserne il primo autore.

Ne viene di conseguenza necessaria che il primo autore sia veramente Gregorio Magno? Questo il critico non asserisce, nè vuole asserire: ma certo le sue nuove ricerche hanno sgombrato la via in favore dell’antica tradizione. «C’est insuffisant, dira-t-on, pour dater positivement de saint Grégoire le Grand l’Antiphonarie qui porte son nom. C’est plus qu’il n’en faut pour établir en faveur de la tradition l’état de possession, contre lequel on ne peut décidément plus invoquer le nom de saint Grégoire II».

C. P.