Pagina:Archivio storico italiano, serie 5, volume 7 (1891).djvu/229


rassegna bibliografica 209

fiche nautiche le quali comprendono l’intero Mediterraneo, hanno unita naturalmente la costa della Siria e Palestina, e, specie nel medio evo, non vi manca mai il nome e il posto di Gerusalemme, considerata in quei tempi centro e medium della Terra; cosa infine non tanto lontana dalla verità perchè se non lo è della Terra è centro e medium della storia; e bene alcuni moderni geografi si studiano di ritornarvi, fissando in essa il principio delle longitudini, ed evitando anche con ciò le gare d’amor proprio fra le più illustri nazioni. Voler rifare un Catalogo intero di queste carte generali, nautiche o no, ci sembra impresa troppo ampia per un soggetto parziale come è il presente, ma tanto più importa avere una serie compiuta delle carte particolari sulla Terra Santa che riesce già da per sé sola un lavoro non tanto facile. Di quest’ultima specie noi, che abbiamo cercato per le Biblioteche ed Archivi con insistenza le carte di navigazione, non ricordiamo che una Tavola sulla Giudea, veduta nell’Archivio fiorentino di Stato e che ci parve presso a poco della fine del secolo XIII ma di cui, come estranea ai nostri studi, per allora non abbiamo presa più particolare conoscenza.

Intorno alla Cartografia dell’autore ci occorsero poche cose a notare. La carta del genovese Pietro Visconte (n.° 21 del Catalogo) è da distinguere da altra del medesimo autore; quella che è del 1311 è un recente acquisto del testè nominato Archivio di Stato ed è la più antica di tutte le carte segnate con data1; laddove l’altra conservata nella imperiale di Vienna, e un di cui esemplare è ai Museo di Venezia è del 1318 e forma un atlantino di più carte. Parimente è un atlantino quello del Pizigani all’Ambrosiana dell’anno 1373 (n.° 21 del Catologo) mentre la splendida carta dello stesso autore è al Museo di Parma ed è del 1367. Inoltre la imitazione che si pretende fatta dal Pizigani di una carta di Marin Sanuto, ora dagli stessi dotti francesi, e credo anche in generale, è considerata una falsificazione, probabilmente di provenienza del troppo celebre Libri.

Genova. Cornelio Desimoni.




Un mot sur l’«Antiphonale missarum». - Solesmes, Impr. SaintPierre, 1890. - In 8.°, di pp. 36.

Ai Benedettini di Solesmes, benemeriti editori della Paléographie musicale (Cfr. Arch. stor. ital., 1890, V, 417-420) non isfugge

  1. Fu illustrata dal prof. Cesare Paoli nell’Archivio storico ital., 1881, VII, pp. 381-384.