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rassegna bibliografica 191

La Cronaca del diacono Giovanni presenta dei passi comuni anche col Liber pontificalis1 e con le opere di Isidoro2, di Gregorio di Tours3 e di Gregorio Magno4, le quali servirono di fonte a Paolo diacono nella composizione della Historia Longobardornm. Ora il M. osserva che queste somiglianze non significano che il cronista avesse tra mano quelle opere, perchè un esame attento dei periodi comuni mostra come Giovanni le imitasse involontariamente mentre si giovava della storia di Paolo. Invece è certo che il cronista conobbe direttamente l’opera di Beda5, la cui testimonianza preferì in più luoghi a quella dello storico longobardo. E rispetto all’Historia Langobardorum, il M., valendosi della stupenda edizione procurata da Bethmann e Waitz6, cerca quale dei suoi 107 codici a noi noti può essere stato usato da Giovanni; ma un accurato esame delle qualità speciali a questi codici lo porta a conchiudere che nessuno di quelli a noi pervenuti fu usato nella composizione del Chronicon Venetum.

Tre opere le quali in parte trassero la materia storica dal nostro Chronicon e quindi potrebbero aiutare a ristabilire la lezione primitiva del suo testo là dove la scrittura dei manoscritti e raschiata e sostituita arbitrariamente da un’altra, sono la Translatio S. Marci7, la Cronaca estesa del Dandolo8 e il Liber pontificatus ecclesiae Aquilegiensis9; ma in fatto non si può trarre molto giovamento dai loro confronti, essendo che l’autore della Translatio mostra di avere avuto dinanzi a sè il codice Urbinate un manoscritto derivato da esso (v. pag. 221), i passi comuni del Dandolo confermano anch’essi la lezione dei due manoscritti più antichi del Chronicon Venetum10 (cioè dell’Urb. Vat. e del

  1. Cfr. l’edizione fattane dal Duchesne nella Bibliothèque des écoles françaises d’Athénes et de Rome, 2.e serie.
  2. Etymologiarum libri XX; (Migne, Patrol. lat., vol. 82).
  3. Historia Francorum; ed. Arndt e Brusch nei Mon. Germ. hist. Script. rer. Merovingicarum.
  4. Dialoghi, nei Mon. Germ. hist. Script. Longob. et Ital.
  5. De sex aetatibus mundi.
  6. Nei Mon. Germ. hist. Script. rer. Long. et. It.
  7. Acta sanctorum, tomo III.
  8. Muratori, Rer. It. Script. XII; però essendo l’ediz. del Muratori molto scorretta, il M. riscontra sempre i passi della cronaca del Dandolo nel cod. Marciano Lat. 400 del cat. Zanetti, ch’è il più autorevole di tutti e probabilmente l’archetipo.
  9. Cod. Marciano Lat. X, u. 305.
  10. Il M. osserva che le somiglianze tra le due cronache sono anche maggiori se per l’opera del Dandolo si esamina il codice Marciano Lat. cat, Zanetti 400, anziché l’edizione muratoriana.