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la fine di cagliostro 147

si passerà a quello del Cappuccino, custodito nelle carceri di Ara Coeli, e che, trattato molto meglio di quello che porta la sua professione religiosa, vive tranquillissimo„. Poi l’8 di maggio proseguiva: “Martedì passato, per lo spazio di sei ore, fu soggettato ai primi constituti il celebre Cagliostro, e in seguito parimente il Cappuccino. Proseguendosi questi esami, si credono non lontane le difese, le quali sentesi che saranno appoggiate a Monsig. Costantini Avvocato de’ Rei„. Infatti si lasciò Cagliostro in piena libertà o di servirsi dell’opera degli ordinari difensori de’ rei, o di sceglierne altri a suo piacere. Volle i primi, e furono il Conte Gaetano Bernardini Avvocato dei rei della S. Inquisizione e Monsig. Carlo Luigi Costantini (quello, appunto ricordato dall’Agente lucchese), che era l’Avvocato de’ Poveri.

La curiosità e l’interesse del pubblico ben presto si raffreddarono. “Colla solita, ma spesso indispensabile, lentezza„ (son parole d’una lettera del Bottini de’ 27 di maggio) “si proseguono i processi contro Cagliostro e il Cappuccino. La ritenzione però di uno in Castel S. Angelo e dell’altro in Ara Coeli non produce alcun turbamento, ed ormai quasi si vanno dimenticando, col fissar l’attenzione ad oggetti più importanti e alle giornaliere novità„.

Per quasi sei mesi non si ha più traccia alcuna nè di Cagliostro, nè del Cappuccino nel carteggio del Bottini. Il 20 di novembre ne parla di nuovo: “Ultimato il processo di Cagliostro„ (così scrive), “è stato consegnato al difensore del S. Offizio, che, per ordine pontificio, dovrà agire colla direzione di Monsig. Costantini Avvocato de’ Poveri, ammesso anch’egli al segreto. Non si sa poi se, in seguito d’una condanna, o dell’assoluzione, si renderà pubblico il suddetto processo, come si gradirebbe da molti„. Il 26 marzo del seguente anno 1791 torna a discorrerne cosi: “Nella Consulta dei 4 aprile venturo al S. Offizio e quindi nella radunanza dei sigg. Cardinali del giorno 7, presente il S. Padre, sentesi che sarà decisa la causa di Cagliostro e del religioso Cappuccino. Si vuole altresì che attualmente, colla scorta dei processi informativi, si vada compilando la vita di quel celebre impostore e giramondo, da pubblicarsi colle debite licenze„.

Il 7 d’aprile venne finalmente pronunziata la sentenza, e il dì 9 il Bottini ne informava la Repubblica Lucchese con