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tato ebbe relative modificazioni, e a questo capitolo si dette un diverso valore colla pace conchiusa il 29 aprile 1337 tra Perugia, i Tarlati e Firenze, il vescovo Boso potè nell’anno seguente, dopo dodici anni di esilio e tanti contrasti, stabilirsi realmente nel governo della Chiesa Aretina e ricuperarci beni del suo vescovado1.

Arezzo.




L'ASTROLOGIA E LA CONSEGNA DEL BASTONE

AL CAPITANO GENERALE DELLA REPUBBLICA FIORENTINA.


Fra le cerimonie che si celebravano in Firenze al tempo della Repubblica merita di essere specialmente ricordata quella in cui il Sommo Magistrato consegnava solennemente al Capitano generale delle sue genti il bastone d’abeto e la bandiera gigliata, insegne del comando.

Dell’ordine tenuto in questa funzione, del corteggio, dei discorsi ci serbarono memoria nel Cerimoniale della Repubblica Fiorentina gli araldi Francesco Filarete e Angelo Manfido2 in vari capitoli, uno de’ quali fu pubblicato dal Giorgetti in questo Archivio storico3. Altro è invece l’argomento di questo scritto; il quale ha per scopo di dare soltanto brevi notizie sul momento scelto a questa solennità e sulle pratiche seguite per osservare il punto propizio; notizie che trovammo nei pochi documenti del nostro R. Archivio di Stato, che vengono da noi pubblicati per la prima volta.


Dopo avere scelto e condotto il Capitano generale della Repubblica, i Magistrati, preposti alle cose della guerra, sole-

  1. Cfr. Ann. cit., an. 1338 (Murat., op. cit., 878).
  2. R. Archivio di Stato in Firenze. - Carte strozziane. - Antico numero 113: «Ceremoniale della Rep.ca fiorentina, e Memoria de’ trattamenti, e rinfreschi fatti dalla medesima, scritto per Francesco Filarete, Araldo della Rep.ca dall’anno 1450 al 1522, e da Angelo Manfidio, araldo similmente». Titolo di Luigi Strozzi.
  3. Documenti pubblicati in appendice della memoria intitolata «Lorenzo de’ Medici capitano della Repubblica fiorentina», nell’Arch. stor. ital., serie IV, tomo XI, pp. 318-320.