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olao magno arcivescovo d’upsala 121

Dal medesimo apprendiamo il luogo preciso della tomba dei due fratelli Magno; mentre finora sapevasi soltanto esser stati sepolti in Vaticano.

Olao prescriveva la sua sepoltura vicina a suo fratello, presso l’altare di Santa Veronica nella Basilica di San Pietro.

Dichiarava di possedere una casa in Roma nel luogo detto Il Paradiso, di aver in Colonia ed in Anversa diverse casse di suoi libri da vendersi per suo conto, come ben sapevano i reverendi D. Groppero e D. Filippo Canabart.

Nel convento di Santa Brigida, oltre molti altri libri, aveva due torchi tipografici, presso i quali erano in corso di stampa le Rivelazioni di Santa Brigida.

Il prodotto della vendita dei suoi libri intendeva che dovesse andar a benefizio dei suoi due nipoti, studenti a Lovanio e in Liegi, i quali istituiva suoi eredi universali.

Indicava quali esecutori testamentari D. Giacomo Zimermann, cameriere papale, e D. Enrico Ziberto penitenziario apostolico, presenti ed accettanti. Erano purè presenti vari altri, quasi tutti stranieri, mentre Olao Magno, infermo, dettava le sue ultime volontà, che sottoscrissero quali legali testimoni.

E che sia morto subito dopo, ce lo prova l’inventario dei suoi beni, fatto il due di agosto ad istanza degli esecutori testamentari bonæ memoriæ R. P. d. Olai Magni gotti archiepiscopi Upsalensis.

L’inventario, compilato in lingua italiana, costituisce r ultimo dei nostri documenti. Vi troviamo molto denaro, gioie, spade, sigilli, una medaglia dell’Imperatore Massimiliano, le forme di stampa de historie gottiche, moltissimi libri, ancora slegati, scritture ed un anello di Iacobo Clefert, due torchi, cassette di caratteri tipografici e ogni occorrente per la stampa, cui egli stesso forse attendeva, e finalmente anche certi libri secreti artis archimiste, come meglio si potrà vedere dalla lettura di esso documento.

Mantova.