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108 l'etimologia e la storia arcaica

della derivazione che qui s’avrebbe, e che solo ci metterebbe nel bivio di domandarci, se si tratti di qualcosa operatosi nell’ambiente greco originario1, oppure invece in territorio latino. E ad accrescere ancora le agevolezze della spiegazione, s’aggiunge che i Martirològi per la più parte non hanno Neopolus, bensì Neopolis2; e quantunque i Bollandisti abbian creduto di dover preferire la prima forma, è invece la seconda che dev’essere genuina, siccome la sola che si trovi realmente attestata nell’onomastica greca3. Però la parola non è nemmeno costretta a chiedere al suffisso la ragione del suo i4.

Eppure a questi adescamenti non è da cedere. Che le analogie addotte sopra siano tutte di -io-, non di -eo-, e che ciò che nel caso nostro ci s’avrebbe piuttosto da aspettare sia appunto anzitutto una riduzione da neo- a un nio-5, che poi, quando si facesse qualche altro passo, metterebbe capo a gno-, non è cosa a cui sappia dare importanza. Bisogna andare ben cauti nel prescrivere leggi alle vocali atone, troppo simili a canne docili ad ogni soffiar di vento; anziché di leggi vere e proprie, è per esse a parlare il più delle volte di tendenze, suscettibili di essere variamente determinate; e il fatto si è che una via diversa dalla più naturale, se anche diversa pur da quella per cui si dovrebbe esser messo Neopolione, ha pur battuto Neapolis e famiglia, cioè un vocabolo che ha con Neopolo affinità ben strette.

Ma se queste ragioni dicono poco, altre invece dicono assai. Il mutamento di Neopolione in Nepolione non è di quelli che si potessero operare senza lasciar traccia di sé. Accanto alla nuova forma - nella tradizione scritta perlomeno, così tenacemente conservativa - noi ci si dovrebbe aspettare di veder persistere anche l’antica; e invece, tra tanta svariatezza quanta s’è vista, nessun Neopolione mette mai fuori il capo. La cosa riesce tanto più signi-

  1. Ved. Pape, Wörterb. der griech. Eigennamen, ed. cit., p. xxi.
  2. Acta Sanctorum, 1. cit.
  3. Pape, s. v.
  4. Un Nepolone datoci dal Ficker, Op. cit., n.a 216, che potrebbe parer stare a Neopolus come Nepolione a Neopolis, è un puro e semplice intruso. Già, il personaggio di cui qui si tratta, non si affaccia per nulla colla medesima peculiarità negli altri luoghi in cui si fa innanzi (Ved. p. 7-8); ma poi l’esemplare dell’Archivio fiorentino («Diplomatico») che il Ficker trascrive, e che non è del resto esso stesso che una copia, per quanto autenticata e non lontana dall’origine, non ha Nepolone, bensi Nepolene, dove l’errore materiale è viepiù manifesto.
  5. Cfr. lione, liopardo, criatura, Tiano, ecc.