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102 l'etimologia e la storia arcaica

L’esser tenacemente ligia all’impero e il mettere per esso di continuo a repentaglio le sue fortune, era caratteristica spiccatissima di questa famiglia1. Di ciò vengono a fornirci le prove anche due diplomi, l’uno del 1205, l’altro del 1200, coi quali a Napoleone stesso, a fratelli, a cugini, si restituirono, con parole di alta lode, ciò che ben bisogna supporre fosse stato lor tolto2. E i medesimi sentimenti aveva professato la generazione antecedente con Rainaldo e con un altro Napoleone, padre e zio del personaggio di cui s’è parlato3. Io non ho la sicurezza che Napoleone fosse sempre vivo, quando, sul declinare del 1185 dimorò in Coccorone per dieci giorni almeno il Barbarossa4, che di colà datava un privilegio in favore del vescovado d’Ascoli5 e i diplomi coi quali erano riammesse alla sua grazia duo terre che avevano provato il rigore delle sue vendette: Matelica6 e Spoleto7. A lasciar adito al dubbio son costretto dal vedere che in due di queste carte è nominato tra i testimoni! Rainaldo8 - morto del resto di sicuro anche lui avanti il dicembre del 12009 - in nes-

    supporre un diploma di Federico del maggio 1219 (Ficker, n. 267), col quale uno di questi medesimi castelli - S.ta Maria de Laurentio - fu «concesso e restituito» a Napoleone ed eredi: diploma che ebbe ad essere confermato nel 1240 (V. Regesta Imperii, 1198-1272, p. 552, n. 3132), ossia dopo i fatti di Gregorio. E di vicende anteriori ancora, mi faccio a parlar subiti).

  1. Vedasi ciò che dice in proposito anche il Ficker, Urk., in calce al suo n. 206.
  2. Ficker, Op. cit., n. 210* e 206. Questi documenti, ignoti al Dorio, servono in parte a confermarne, in parte a correggerne le indicazioni genealogiche.
  3. V. Dorio, p. 104-105.
  4. Avvertirò qui che mezzo secolo dopo, nel 1240, il castello ebbe anche l’onore di ospitare Federico II, dal 10 al 13 febbraio. V. Regesta Imperii, p. 524.
  5. 18 settembre; Ughelli, Italia Sacra, I, 458 nell’ed. Coleti.
  6. 24 sett.; Ficker, Op. cit. n. 161, frantendendo qui nell’indicazione del contenuto il «Cucurionem» per «Coccorano», che sarebbe una località nelle vicinanze di Fano, donde Federico datò altri atti nel 1177.
  7. 27 sett.; Ughelli, t. cit., 1261. Delle tre carte questa sola è nota al Dorio, che, non avendo, si vede, badato al «v.» che precede il «kal. Octobris», le assegnò la data del primo d’ottobre. Ed è suo arbitrio l’aver fatto che la concessione avvenga anche, e anzitutto, a istanza dei due fratelli conti di Coccorone, mentre il documento porta solo «ad preces dilecti nostri Ducis Spoleti».
  8. Nelle due pubblicate dall’Ughelli.
  9. Se non fosse morto, non sarebbero i figliuoli che ci verrebbero innanzi nel diploma del 1200. Che il nome suo non sia ivi preceduto da un