Pagina:Archivio storico italiano, serie 5, volume 7 (1891).djvu/110

90 l'etimologia e la storia arcaica

citare esempi ancor più opportuni, Armaleone nell’Umbria del niilledugento e di tempi posteriori1, ossia, a mio credere, Almaleone. Anima di leone2, e Capoleone nella Toscana del secolo dodicesimo3. Ma pur troppo il cansar questo scoglio non serve proprio a nulla; giacché, se agli occhi dello Zanetti e dei suoi contemporanei naso e napo potevano non parer disgiunti che da un semplice solco, a quelli della linguistica odierna essi appaiono invece separati da un abisso. E non vale nemmeno il venir caritatevolmente in soccorso dell’archeologo veneziano colla notizia, atta a dargli un sussulto di gioia, che nella Toscana un grosso naso si chiama scherzosamente nappa; chè nappa non è ancor napponapo; e, quel ch’è peggio, la forma di naso soggetta ad essere berteggiata con questa designazione, non ha proprio, come subito vede chiunque rifletta donde la metafora sia tolta, somiglianza di nessun genere col naso del re delle foreste.

Io non so se l’etimologia zanettiana sia rimasta a galla nell’età napoleonica e nella successiva, e se abbia trovato fede; credo bensì che anche indipendentemente da essa il nome sia parso in generale più o meno coscientemente, come del resto dovette parere a certuni ab antiquo4, da dividere come lo Zanetti lo divideva; e pensò che la mezza spiegazione che così pareva affacciarsi, sia bastata in generale ad acquietar la coscienza, ed abbia

  1. Dorio, Istoria della Famiglia Trinci, Foligno, 1638, p. 104, 105, 115, 121; Ficker, Urkunden zur Reichs– und Rechtsgeschichte Italiens, n.° 206, 210* e 398. In quest’ultimo documento si legga «comitis», non «comunis».
  2. Quanto siano largamente diffuse le forme alma, arma, è cosa notissima. Anche «Armalutius», Armaluccio, nella schiatta medesima cui appartengono gli Armaleoni, sarà probabilmente un Animaluccio. Dorio, p. 119. Si noti che è fratello di un «Orsellus».
  3. Ficker, op. cit., n.* 195. Trattandosi di una carta di cui m’era vicino l’originale, non ho mancato di accertarmi che non ci fosse di mezzo un errore.
  4. Ciò risulta in modo abbastanza manifesto quando si vede messo nome Armaleone al figlio di un Napoleone (Dorio, p. 104). E di altri Napoleoni nascono dei Verleoni, (ib., p. 109 e 111, e Ficker, Op. cit., n. 206), che vorranno essere forse dei Veri-Leoni, forse altra cosa, ma Leoni più che probabilmente. S’intende che qual riprova dell’etimologia non vale se non l’esempio più antico, ossia quello che non possa chiedere la sua ragion d’essere alla propagazione ereditaria. La stessa origine vorrà attribuirsi anche all’introduzione nella famiglia medesima del nome Brancaleone; ma a rigore solo indirettamente, dacché il primo ad esser chiamato cosi sarebbe figliuolo d’un Armaleone (p. 113). In Brancaleone, a mio credere, il Branca ha valore di verbo, non di sostantivo.