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84 | delle antiche relazioni |
ancora era a Ravenna, e se questi inviava i suoi primi legati da Cesena, come dice il Muratori1, dovette presto tornare a Ravenna, poiché si legge: Molte ambascerie’ intorno alla pace si scambiarono fra l’imperatore che stava a Ravenna ed il Papa che era in Venezia2.
[Federigo non vuol trattare la pace cha a Ravenna od a Venezia.] E per diciassette giorni durò la contesa del luogo dove trattare la pace, e non volendo Federigo andare a Bologna tanto avversa al nome imperiale dopo le sevizie sofferte dall’arcivescovo Cristiano suo legato, proponeva si scegliesse Ravenna oppure Venezia.
Rispondeva il papa, che Bologna era già stata scelta come luogo dei convegno, che, senza consenso de’ suoi alleati, non l’avrebbe voluto mutare: sarebbe egli andato a Ferrara a tener parlamento con essi. Ed in Ferrara fu il 10 d’aprile, ricevuto dagli arcivescovi di Ravenna e di Milano, principalissimi dignitari della Chiesa d’Italia, con tutti i loro suffraganei, e dai consoli delle città lombarde. I quali voleano trattata la pace in ogni modo in Bologna o io Ferrara, in Padova od in Piacenza; ma i legati imperiali si mantennero così saldi nel proporre Ravenna o Venezia, che i Lombardi alfine si piegarono, e fu scelta Venezia come quella città che aveva i cittadini più queti ed amanti della pace e che era più grata e più sicura per tutti3. Ed il papa ritornato il 9 maggio a quella volta, fu nuovamente accolto con onori grandissimi; ma non potendosi accordare le parti, papa Alessandro propose una tregua di sei anni coi Lombardi e di quindici col re di Sicilia, durante i quali l’imperatore avrebbe goduto i beni della contessa Matilde. Ne fu scontento Federigo, ne infuriarono i Lombardi che aveano sostenute tante spese e patiti i danni della lunga guerra, ma tutti aveano crmai necessità di quiete. Ed