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annunzi bibliografici 551
Di Bernardo Cennini e dell’arte della Stnmpa in Firenze nei primi cento anni dall’invenzione di essa, Sommario storico con documenti inediti, di G. Ottino. - In 8vo di pag. 118; Firenze, xxiv giugno mdccclxxi.


Florentinis ingeniis nil ardui est, scriveva con compiacenza e con un po’ d’orgoglio Bernardo Cennini sul primo libro stampato da lui, primo stampato in Firenze nel 1471, quando la invenzione della Stampa faceva tanto rumore e giustamente. E Bernardo Cennini, che colla stampa del Commento di Servio a Virgilio inaugurava in Firenze una nuova epoca di civiltà, stette per molto tempo dimenticato. Un modesto ingegnere di nobile animo, che poco tempo fa moriva poverissimo, Federigo Fantozzi, autore della più pregiata Guida di Firenze, fu il primo a riparare alla ingiustizia de’ nostri maggiori, pubblicando nel 1839 le notizie biografiche di lui. In seguito, via via che imparammo a tenere più in pregio le benemerenze degli uomini, la gloria di Bernardo crebbe, e le lapidi poste sulla bottega dove esercitò l’arte dell’orafo e sulla casa dove nacque, lo rammentano di continuo ai concittadini e alli stranieri. In questi giorni, il 24 di giugno, celebrandosi il quarto centenario da che l’arte tipografica fu introdotta in Firenze, si volle che in onore del Cennini si facesse una festa; la quale, per opera delli stampatori dimoranti in Firenze, senza tanti apparati, modestamente, ma con cuore riconoscente, anche favoreggiata dal municipio, ebbe luogo, nel giorno stesso che con pompa maggiore si diede sepoltura in Santa Croce alla salma d’Ugo Foscolo. In quella occasione il signore G. Ottino, uno de’ promotori della onoranza, metteva in luce il libretto che annunziamo. È saggio d’un maggior lavoro che si desidera. Ci sono molte notizie per la storia dell’arte tipografica in Firenze dal Cennini al Torrentino, cioè per poco più di cent’anni: e de’ primissimi stampatori sappiamo particolarmente quali libri dettero in luce: le quali notizie giovano a far conoscere il grado e le vicende della cultura d’un popolo, e anche le disposizioni degli animi, se lo spaccio d’un libro s’ha a reputare, com’io credo, buona prova di queste disposizioni. L’autore è d’opinione che il Commento alla Buccolica di Virgilio sia la prima cosa stampata dal Cennini, e non la Vita di Santa Caterina, come pensano altri. E a questa sua opinione dà peso con una lettera del conte Giacomo Manzoni. Sono di corredo al libro dodici documenti inediti, fra’ quali importantissimo è il primo, che è una provvisione del Comune di Firenze dell’8 febbraio 1514 (15) con cui si concede a Giovanbernardo di Salvestro prete e Giovanbatista di Cristofann,