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542 | annunzi bibliografici |
Società Archeologica Friulana, e per Treviso e Belluno, dai rappresentanti di queste provincie. Del loro culto intelligente pei buoni stadi si abbiano un confortevole applauso.
G. Occioni-Bonaffons.
Il cav. Carlo Malmusi, presidente, aprì le tornate dando notizia del Collegio delle orfane, dette di S. Geminiano, che ebbe vita a Modena nel 1531; narrò poi le vicende del Monte di Pietà fondato dal Comune modanese al cadere del secolo XV; ragionò finalmente del Santo Monte della Farina, istituito del pari a Modena nel 1501. Il marchese Cesare Campori discorse degli Statuti delle terre del Frignano; da questi prese occasione di trattare della feudalità in Italia; da ultimo lesse la vita del conte Cesare Montecuccoli. Il marchese Giuseppe Campori trattò della vita e delle opere di Bernardo Tasso, fece parola delle relazioni che passarono tra il duca Ercole II e messer Pietro Aretino; scrisse intorno alla lavorazione de?li assi e dell’avorio in Reggio, n cav. Antonio Cappelli, segretario, dopo aver narrato la vita di Niccolò figliolo di Lionello marchese d’Este, illustrava tre manoscritti di Girolamo Rofia da Sanminiato, che si conservano nella Biblioteca Palatina di Modena, e una cronaca inedita degli Estensi, opera di un fra Paolo da Legnago vissuto nel secolo XVI. Il cav. Corlo Borghi discorse di uno strano abuso del duca Frcole II, che a forza voleva dare in moglie una nobile e ricca donzella ad un suo camerario; parlò di alquante pregevoli miniature che fanno ricca la Biblioteca modanese; tenne discorso degli Abaisi, scultori in legno e maestri di Cristoforo e di Lorenzo Canozzi, valenti artisti, già altra volta illustrati da lui. Luigi Lodi, tesoriere della Deputazione, esaminò parecchi manoscritti dedicati a Borso d’Este, e ne trasse argomento per far conoscere alquante particolarità ignote e vantaggiose alla storia delle lettere e alla biblioteca. Il conte Gio. Francesco Ferrari-Moreni illustrava una medaglia coniata ad onore di Giacomo Annibale Altemps, romano, affatto sconosciuta. Il prof. Gaetano Chierici dava conto degli scavi fatti da lui nella terramara di Servirola in San Polo e nella piazza di Brescello. Il dott. Paolo Ottavi si fece a inda-