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annunzi bibliografici 541

nel 1308; maraviglioso per elegantissimo disegno di stile archiacuto è il palazzo pubblico, che sorse tra il 1390 e il 1410, uno de’ più belli d’Italia.

Premio alla ingrata fatica, tenga conto il dottor Vincenzo Joppi della stima sincera del suo paese.

G. Occioni-Bonaffons.


Acta et diplomata e r. tabularlo veneto chronologico ordine ne principum rerumque ratione, inde a recessiore tempore usque ad medium seculum XV summatim regesta. Studio et opera prof. A. S. Minotto. Venetiis 1870, 1871. Volume I, parte I, Volume II, parte I, di pag. xlii-358.

Il prof. Antonio Stefano Minotto con grande e longanime pazienza, sorretta da buon giudizio, trasse dalla inesauribile miniera dei manoscritti, che stanno nell’archivio dei Frari in Venezia, i Regesti dei documenti che riguardano la storia del medio evo, lino alla metà del secolo XV. L’opera ponderosa e benemerita è ancora in sul principio; ma si giudica oramai che dovrà tornare di grande sussidio agli studii storici, come quella che tiene in sè lo stillato degli avvenimenti di età confuse, e anche della veneta sapienza.

La prima parte del primo volume contiene il Regesto dei documenti che hanno riguardo al Friuli, al patriarcato d’Aquileia, a Trieste, all’Istria, a Gorizia. Preceduto da lunghi prolegomeni in latino, in cui si discorre la ragione dell’opera e le varie e preziose fonti, lo spoglio degli atti comincia al 1305 e va fino al 1332, più copioso col venire innanzi dei tempi.

Muovono da più remota origine i Regesti contenuti nella prima parte del secondo volume che si riferisce alla marca Trevisana, al contado di Belluno, Ceneda e Feltre. Vanno dal 739 al 1315. A questo volume premette il Minotto un breve cenno in italiano, nel quale afferma l’utilità incontrastabile dell’opera sua, e si compiace di aver trovato sotto l’anno 1324, l’11 marzo, la firma originale di Marco Polo.

Il Minotto in questo si toglie dai volgari compilatori che, non ad uno scopo particolare e incompleto, ma alla illustrazione piena dei fatti storici più importanti rivolse l’opera sua. Conviene pure sapergli grado della discrezione ch’egli ebbe a notare gli avvenimenti che hanno carattere pubblico, lasciando, se alla storia non premano, gli accenni a gare famigliari o private.

La stampa di questo lavoro paziente, che meriterà meglio di un fuggevole annunzio, fu procurata, pel Friuli e l’Istria, dalla