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468 rassegna bibliografica

rere delle medesime questioni; e non di rado, finchè rinfangasi nella sfera delle speculazioni, procedono argomentando nello stesso modo, e no riescono alle medesime conclusioni. Ma venuti poi alle applicazioni dei principii, l’uno essendo quasi hegeliano, l’altro invece cattolico, di necessità si trovano divisi e in contradizione. Cosi si trovan d’accordo, scrivendo il Klee: «La cognizione Divina non consiste nella continuità de’ pensieri o nella discorsività delle idee, ma è una pura intuizione senza successione alcuna»1; e discorrendo dei due principii soggettivi rispetto alla credenza religiosa, quel del pensiero e quello dell’azione2; e prendendo a determinare i caratteri speculativi delle due Chiese, d’Oriente e d’Occidente; e della parte avuta in esse controversie da Origene e da Sant’Agostino3. Si troveranno all’opposto divisi non ammettendo il Bunsen, invece che la espiazione, se non

  1. Vol. I, pag. 133. Del quale principio non pare convenga il Mamiani, quando scrive: «Le nozioni e gli influssi del vero, del buono, del bello e del sauto, sempre vivi nel fondo dell’anima e recati a forza dall’istinto e dalla ragione a Dio Ottimo Massimo, convergono inverso di Lui tutte le facoltà e tutti gli affetti; sebbene la pura scienza speculativa conosca si poco e si oscuramente le forme e la perfezione di Dio; e la notizia che ne coglie proceda non già dall’intuito diretto, ma si veramente dalla significazione delle idee» (Confessioni di un Metafisico, Vol. I, pag. 396).
  2. Vol. 1, pag. 31.
  3. Giova, a mio avviso, che qui siano riportate testualmente le parole dell’A. Egli scrive: «L’attivo ingegno de’ Greci si occupò specialmente a mettere in moto la sostanza dogmatica, laddove lo spirito più osservatore e più conservatore dell’Occidente si mostro più contegnoso, diede misura e forma al movimento partito dall’Oriente, e ne impedì le aberrazioni sopì a una scala pervertita e falsa. Se la Chiesa orientale si è occupata speciala coltivare ciò che vi ha di più teoretico e di appartenente alla più alta metafisica, la Chiesa occidentale ha fatto oggetto delle sue meditazioni mento pratico, cioè quelle parti della dogmatica che si legano immediatamente coll’etica, e ne sono la base e la sostanza capitalo. Insomma, Luna ha presa la teologia propriamente detta; l’altra l’antropologia in tutte le sue parti (come sarebbero la dottrina della caduta dell’uomo, del libero arbitrio, della grazia;, e l’ecclesiastica; e sostennero entrambe la forma e il ni’ nza che ereditarono dai loro predecessori. L’Africa, per posizione e linguaggio divisa fra l’Oriente e l’Occidente, divise altresì le sue inciinazioni: imperocchè la parte orientale si avvicino alla maniera alla romana. Gii ingegni più prominenti nell’uno e nell’altro _ . direm così . i rispettivi rappresentanti di ciascheduno sono due africani . Origene e Sant’Agostino; che ebbero, quello sull’Oriente,