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rassegna bibliografica 443

da uno che era al segreto della trama per aprire gii occhi agli ingannati1. Così Giuseppe Betussi potè nel 1573, cioè al tempo appunto del Costanzo, pubblicare il suo libro del Cattaio, dove le allegazioni di croniche e di documenti immaginari sono così sfacciate, che paiono fatte per burlarsi dei leggitori. E pure egli lo stampò in Padova, fra tanti professori e letterati, e non trovò chi lo chiamasse bugiardo; anzi il libro fu ristampato nel 1669, e nemmeno allora fu dato cenno che si avesse sospetto delle sue falsità. E se Alfonso Ciccarelli fu scoperto e punito, si dovette alla moltitudine ed alla sfacciatezza delle sue imposture; ed infine gli si fece processo per avere finto degli instrumenti di ragione privata, i quali furono il filo, che fece scoprire le altre sue falsità.

Per questa parte manca insomma ogni principio di prova, o di probabilità anche, che alcuno abbia avuto ragione di supporre i Diurnali, ed il nome del Costanzo deve dirsi mescolato in questa faccenda affatto gratuitamente. Resta bensì che egli fu il primo che li citasse; e ciò dovrà ammettersi, finchè non siasi trovato qualche altro scrittore più antico che ne dia cenno, il che è pur sempre possibile che si scopra. Ma in ogni modo, qual cosa più naturale, che chi si accinge a scrivere una storia, cerchi e trovi documenti e croniche dimenticate? Ma pure, vogliamo concedere che i Diurnali potessero essere fabbricati in frode, da persone e per ragioni rimaste ignote, come tante altre cose avvennero nel mondo e rimasero coperte dal mistero. Così tante volte bisogna credere alla evidenza di un delitto, senza aver traccia del colpevole e benchè ne rimanga secreto il motivo.

Ora, se la contraffazione fosse evidente, la tesi del Bernhardi resterebbe in piedi nella parte più sostanziale ed importante. Egli trova invero moltissime cose nei Diurnali, che a’ suoi occhi appaiono bugiarde, contradittorie, impossibili, insomma, ad essere scritte da un contemporaneo, presente o vicinissimo ai fatti che registra. Tutto lo sforzo del Minieri Riccio è quello invece di provarle vere, coerenti ai docu-

  1. Si vegga la relazione del P. Paolo Antonio Paoli lucchese intitolata: Notizie spettanti all’opera apocrifa intitolata: Storia degli Svevi e vita del beato Calà. - Roma, 1792, fogl.