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RASSEGNIA BIBLIOGRAFICA
Quando Matteo Spinelli da Giovenazzo, a mezzo il secolo decimoterzo, si dava a notare i fatti de’ suoi giorni, nella più umile forma che possa prendere la storia, non immaginava di certo, che tanto del suo lavoro dovessero curarsi le generazioni future. L’antica sentenza che i libri hanno i loro fati, non fu mai vista si vera, quanto per l’opera del vecchio pugliese; il quale, se con occhio mortale potesse scorciò che dopo lui è avvenuto nel mondo, sarebbe stupito vedendo que’ magri ricordi, che pose forse sul margine di un quaderno di spese domestiche, anche dopo seicento anni occupare la erudizione, non solo di suoi concittadini, ma di stui forestieri e lontani. Ed è anche cosa singolarissima che questi abbiano ottenuto di tirare a loro l’attenzione de’ critici’, non tanto per i meriti intrinseci e per la importanza:<-a che essi abbiano, quanto per i vizi e per le stravaze de’testi, onde sono arrivati a noi. La cronica Spinelliana, divenuta oggetto di curiosità, è stata ripetutamente sottoposta a scrutinio, e ne sono venute delle ipotesi e de’ giudizi contradittorii. Delle diverse opinioni, la più recisa e radicale fu quella di un dotto tedesco, che in una sua