zati di chiamare a loro ambidue li predicatori, acciò mettessero a effetto quello che avevano detto. E trovandoli pronti a far quello che avevano offerto, li fecero sottoscrivere. Fra Domenico Fattoraccio si offerse di entrare nel fuoco e si sottoscrisse col predicatore di S. Croce. Fra Francesco si sottoscrisse, e si offerse di entrarvi con Fra Girolamo, ma che con fra Domenico Fattoraccio entrerebbe un altro. Questa offerta di entrare nel fuoco non era piaciuta a Fra Girolamo, ma v’acconsentiva per mantenere la sua riputazione; purchè non v’entrassi lui, ma un altro. E li frati nostri ancora loro non volsero acconsentire che v’entrassi Fra Francesco se non con fra Girolamo. Ma offersero che con fra Domenico Fattoraccio entrerebbe un frate Giuliano Rondinelli, gentiluomo fiorentino. Questo fra Giuliano ancora lui si sottoscrisse, obbligandosi a questo. Al medesimo ancora si sottoscrisse Fra Niccolò di Giovanni Pilli. Per li Padri di S. Domenico si sottoscrissero molti frati, sotto le quali sottoscrizioni si sottoscrisse ancora Fra Girolamo facendo una lunga sottoscrizione, offrendosi sempre di dare chi entrerebbe; mai però offerendosi di entrarvi lui, anzi ingegnandosi di provare che lui non vi doveva entrare, allegando S. Giovan Gualberto, quando lui volle provare ch’el Vescovo di Fiorenza era Simoniaco, e che lui non entrò nel fuoco, ma vi fece entrare uno de’ suoi Monaci. Non credette mai fra Girolamo che fra Giuliano entrasse nel fuoco, e non entrando el nostro, el suo non era tenuto, e se pure el fosse occorso ch’el suo ci avesse a entrare, el non ce lo voleva lasciare entrare senza il Sagramento, sperando per virtù di quello el non saria offeso; e per spaventar il nostro Frate, operò che quel fuoco si facessi grande e con modo terribile, e però mandò a’ Signori della Città fra Malatesta da Rimini, acciò con loro ordinassi la forma del fuoco. Ma li nostri frati, come quei che camminavano in semplicitade di cuore non s’impacciavano di niente nè che nè come il fuoco si facessi. Pervenuto il giorno ordinato, cioè alli 7 d’aprile 1498 che fu il sabato avanti la domenica delle Palme, li Signori in quel giorno fecero uscir tutti li forestieri fuori della Città, e fecero serrar tutte le porte di quella, serraronsi ancora tutte le bocche della Piazza de’ Signori, e si prepararono i luoghi dove dovevano stare li Frati Minori e li predicatori, attor-