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350 annunzi bibliografici


Famiglie celebri Italiane. - Dispensa 164. - Capponi di Firenze, di Luigi Passerini. - Milano, 1870. Tipografa delle Famiglie celebri Italiane.


Al medesimo signor Passerini dobbiamo la storia di quest’altra famiglia fiorentina, le cui gloriose tradizioni sono continuate splendidamente ai nostri giorni dal venerando Presidente della nostra Deputazione di Storia Patria. Sono ventidue tavole con molte biografie degli uomini più ragguardevoli. Anche di questo nuovo lavoro del signor Passerini, faremo parola in uno de’ prossimi fascicoli dell’Archivio Storico.


Collezione di documenti Storici antichi inediti ed editi rari delle città e terre marchigiane, eseguita da una Società di studiosi ed eruditi, coadiuvata e sussidiata dalla Commissione conservatrice dei Monumenti nelle Marche, per cura di C. Ciavarini. - Volume I. - Ancona, tipografia del Commercio, 1870.


«Raccogliere dagli Archivi pubblici e privati delle Marche i documenti storici più importanti dei tempi di mezzo inediti ed editi rari, e pubblicarli per assicurarne la conservazione, per moltiplicarli a beneficio degli studiosi; per compilarne la storia marchigiana a vantaggio del futuro scrittore della italiana, è il vero intendimento di questa collezione». In queste parole è riassunto il concetto della impresa a cui s’è accinto il signor Ciavarini, al quale non mancano e non mancheranno incoraggiamenti ed aiuti. Il primo volume della collezione venuto in luce al principio del corrente anno, è tal saggio da poterne ricavare buoni auguri. In esso vengono per la prima volta pubblicate le Cronache Anconitane di Lazzaro Bernabei, che narrano gli avvenimenti dal secolo XII al 1497, collazionate su vari codici, precedute da una dotta prefazione, arricchite di note illustrative e corredate di un indice storico e geografico, tutto lavoro di diligenza e pazienza del signor Ciavarini. Per appendice alle cronache, affinchè la narrazione pervenisse al 1532, in cui Ancona perde la libertà, l’editore ha pubblicato un capitolo della cronaca di Bartolommeo Alfeo, dove è raccontato come il governatore delle Marche Bernardino Della Barba, coll’aiuto delle armi di Luigi Gonzaga, sottomettesse la città d’Ancona al dominio