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344 | annunzi bibliografici |
Con savio consiglio ne riporta parecchie di quelle dell’Andrei, ma più assai ve ne aggiunge di proprio, ricche di pregiate notizie e scritte con molto senno e con bel garbo. È un caro libriccino, che si legge con gusto e insegna molte e buone cose.
G. S.
Altra volta tenemmo parola di questo giornale, che per cura del commendatore Francesco Zambrini si stampa da tre anni a Bologna con assai vantaggio de 1 buoni studi. Tra le molte scritture di die va ricco il presente volume, appartiene alla storia una dissertazione del cav. Di Giovanni intorno a Giovanni da Procida e al rivolgimento di Sicilia del 1282. Appartiene alla letteratura, ma colla storia ha stretta attinenza, un dotto lavoro del sig. Girolamo Vitelli, col quale, a mio credere, dà fine alla spinosa controversia che si agita di presente sulle Carte di Arborea; e di queste torna a ragionare nel volume stesso il senatore Carlo Vesme, cogliendo occasione da un sonetto italiano del secolo xii e da una canzone sarda, che appunto sono tratte dalle carte medesime. G. S.
Come saggio del suo Diario storico d’illustri italiani da Federigo II di Sicilia fino alla morte del Cavour, che sta di presente stampando a Milano a benefizio del Pio istituto tipografico di quella città, il sig. abate Giuseppe Roberti ha mandato in luce questa Apologia del benemerito cardinale Federigo; la quale ne dà chiaro a conoscere di quanta erudizione debba andar ricca l’opera del sig. Roberti, che desideriamo sia presto divulgata e fatta pubblica per le stampe.
G. S.
Il marchese Giuseppe Campori trascrisse buona parte delle lettore presenti, che sono quarantasette e tutte inedite, da un manoscritto che si conserva a Modena nell’archivio del Collegio di