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rassegna bibliografica | 315 |
dove è a vedere in qual modo i suoi mandati scagionassero la tolleranza di lui verso gli eretici e la sua avversione ai gesuiti; e quali scrupoli il papa si faceva dell’assolverlo, e quanta pena desse la scomunica al re. Il che viepiù appare dalla soggiunta relazione del veneto Marcantonio Mocenigo, il quale francamente lo rimproverava del suo indugiar la riconciliazione; e poichè al re pareva non esser in disgrazia di Dio perchè gli venivano molte fortune, il Mocenigo voleva considerasse queste come avvisi, al par delle sventure. È bizzarra la dipintura ch’egli fa del vestire e del tratto di Enrico, e come il popolo di Francia serbasse fede a Carlo di Borbone, e lui detestasse come eretico e scomunicato.
C. Cantù. |
Otto Kohlschuetter, Venedig unter dem Herzog Peter II
Orseolo ec. Gottinga 1868.1
Quel che fu pei Milanesi l’arcivescovo Eriberto da Cantù, fu pei Bellunesi il vescovo Giovanni: uno di que’ prelati che, quando non si poteva tutelare altrimenti la giustizia della plebe cattolica dalla violenza de’ conquistatori e dei feudatari, assunsero col pastorale la spada, coll’autorità sulle anime il dominio sul temporale. Come altri, così questi due l’esercitarono in vasta misura, e con ciò, non che opprimere i popoli, gli avviarono alla emancipazione de’ Comuni e all’era delle Repubbliche.
Nessun più accetta il peusiero del Sismondi che i Comuni italiani venissero istituiti per decreto o concessione di Ottone
- ↑ Di questo libro fu già parlato nel T. IX, part. I.a, p. 92-102 di questo Archivio.
La Direzione.