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196 delle feste e dei giuochi


Il primo Doge che nello entrare in dignità fu per tal guisa onorato è Andrea di Baldassarre Giustiniani, eletto il 4 gennaio 15391; ed appunto sotto quest’anno si ha memoria d’alquanti pagamenti fatti ad Agostino Groppo e Pellegro da Zoagli, per avere l’uno eseguito il circolo d’oro, l’altro l’impugnatura ed il fodero della spada2.

Ma accanto alla maestà delle pompe esteriori si collocavano lecci che doveano rendere ben dura la condi-

    ducali cum circulo aureo, nec non et ense honorabili in signum libertatis et potestatis nostrae Reipublicae, iuxta tenorem privilegii ultimo loco obienti a Carolo Quinto Imperatore semper Augusto etc.; perciò si decreta confieri debere birretum ipsum ducalem cum circulo aureo decens et pro ut Ducibus legiptimis et comprobatis pro Imperatoria Maiestate convenit, et pariter ensem vagina ornatura decora, iudicio duorum Gubernatorum.... ad hoc ut Dux ipse elìgendus ceterique eius legiptimi successores in eorum acceptationibus, aliisque temporibus et necessitatibus pro ut fuerit expediens, possit utroque insigne decorari ad publicum ornamentum, et in signum libertatis, iusticiae ac imperii Reipublicae nostrae; declarato tamen quod in gestatione tam ensis quam pilei seu birreti predicti ante Ducem, Respublica nullum habeat onus salarii; sed Dux ipse... debeat ensem ipsum et seu birretum deferri facere ab aliquo suo cubiculario seu magistro domus honeste et decenter induto.

  1. L’accettazione ebbe luogo il 12 dello stesso mese. Un decreto, emanato dalla Signoria il giorno avanti, determinava che in tal cerimonia il Priore degli Anziani precedesse a tutti i magistrati recando lo scettro, ed avesse alla sinistra quei che portava il berretto; seguissero tosto quelli che recavano l’ermellino ed il manto. Nel vestire il Doge, gli si- facesse anzitutto indossare il manto, poi l’ermellino, quindi il berretto; ed ultima gli si porgesse le spada ch’egli medesimo consegnerebbe all’ensifero perchè la rimettesse nel fodero. Allora soltanto il Priore gli darebbe lo scettro (Decretor. Frane. Flisci Botti, car. 96).
  2. Vedansi i documenti pubblicati dal ch. Varni (Della Cassa per la processione del Corpus Domini ec., p. 129-30), ed estratti dal Cartularium Reipublicae di tale anno. Dove ad Agostino Groppo, habens curam faciendi circulum auri pro birreto Ill. Ducis, si pagano pro consteo ipsius circuii in pendere unciarum novem auri ad lib. 28, sol. 4 singula uncia.... pro eius mercede de acordio lib. 17: in tutto lire 279. 12. 3.

    A maestro Pellegro si pagano: ensis cum vagina et reliquis suis apparatibus argenti deaurati, cioè per metallo e mano d’opera, e per sua de scurandi lainam et faciendi alteram vaginam ligni in qua reponi debet, lire 415. 10.

    Nella doratura poi s’impiegarono 30 scudi d’oro; i quali, a lire 3 e soldi 8, formano altre lire 102.