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bona di savoia duchessa di milano 63

sovra la vita di Bona, ed il cavalier Morbio nell’esposizione dei documenti ricavati dagli archivi Trivulziani.

Da questi pregevoli lavori veniva senza dubbio a ricevere molta illustrazione il i)unto d’istoria in discorso; ma sempre rimaneva ignorato il tempo ed il luogo della morte di Bona, quantunque non poco si fossero adopraii i due ultimi menzionati scrittori, per iscoprirli.

Sono per l’appunto i documenti, i quali io m’accingo a pubblicare,’ che ci svelano i particolari sin qui sconosciuti , e che tante indagini costarono specialmente al Morbio. Del resto vuol giustizia che si renda elogio agli indicati autori pel modo con cui maneggiarono l’argomento trattato; e se le ricerche tentate non furono coronate di prospero successo, nulla devesi loro ascrivere, poiché quanti hanno perizia d’archivi, ben sanno che d’ordinario dal solo caso muovono le nuove scoperte, e nissuno poi ignora che ne’ tempi trascorsi, quasi affatto venivano diniegati ai dotti que’ documenti che oggidì con minor riserbo vengono partecipati.

Di due specie sono i documenti che ci svelano il punto d’istoria sin qui rimasto celato, de’ quali gli uni ci somministrano prova indiretta, diretta gli altri. Appartengono a’ primi le lettere ritrovatesi negli archivi camerali di Torino, dalle quali risulta che Bona negli anni 1501, 1502 e 1503 abitava il castello di Fossano, terra allor fortiticata del meridional Piemonte. Spetta ai secondi il transunto dei conti della castellanìa di Possano, abilmente ricavato dal cavaliere Celestino Combetti, capo di divisione agli Archivi generali del regno in Torino, che dall’esame dell’indice dei protocolli ducali, avendo riconosciuto esistervi una processura intentata ad alcuni Fossanesi, accusati di depredazioni avvenute al tempo della morte di Bona, potè così rimanere chiarito su di un periodo essenziale della sua vita, ed ultimare con frutto le sue indagini, esaminando i conti della casteilanìa di quella terra.