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grandezza, e di profonda decadenza; per l’impero neonato i passaggi dalla dominazione alla debolezza; per la città di Roma, corsa da’ barbari, viepiù rovinata dai proprj abitanti, sorretta dai pontefici, tiranneggiata dai baroni, lacerata dalle fazioni le quali impedirono lo sviluppo della costituzione municipale rinata nel duodecimo secolo, una serie di perdite, di disgrazie, di combattimenti, rare volte alternanti con migliori condizioni. Il IV° libro espone la storia di Roma sotto le nazioni germaniche e i Bizantini, le origini del dominio temporale dei papi, l’impero dei Carolingi. La prima sezione narra gli avvenimenti succeduti dalla vittoria d’Odoacre sin alla rovina del regno dei Goti e alla sanzione prammatica di Giustiniano. La seconda, cominciando dallo stabilimento dei Longobardi in Italia, spiega le ragioni per le quali i Pontefici divennero signori temporali, e termina coli’ incoronazione di Carlomagno. La storia poco lieta dei successori del grande imperatore, assieme all’altra vie più trista dei varj pretendenti alla corona e dei papi d’infausta memoria del decimo secolo, vien’ trattata nella terza sezione. Il V° libro s’intitola: Imperatori germanici ed Angiovini; Altezza e decadenza del Pontificato. La prima sezione è dedicata agli Ottoni ed ai papi tedeschi; la seconda ai Salici e a Gregorio VII.; la terza agli Svevi, a Innocenzo III., Gregorio IX., Innocenzo IV.; la quarta agli Angiovini e a Bonifazio VIII. Segue il VI° libro, coll’Esilio babilonico della chiesa e lo Scisma d’Occidente. La prima sezione espone lo stabilimento della Santa Sede in Avignone e le vicende di Roma al tempo delle spedizioni degli imperatori Arrigo VII. e Lodovico il Bavaro. Trattasi nella sezione seconda del tribunato di Cola di Rienzo, della legazione dell’Alboruoz, del ritorno di Gregorio XI. a Roma. La terza sezione abbraccia i quarant’anni dello scisma, terminando col ritorno a Roma di Martino V. Va senza dire, parte cospicua degli ultimi due libri essere dedicata allo svolgimento, poco regolare e meno felice, della costituzione municipale, risorta verso la metà del duodecimo secolo, dominante nel decimoquarto, interamente decaduta prima del pacifico ristabilimento della Santa Sede sulla riva del Tevere.

Il terzo volume, il quale per la mole, che sarebbe stata soverchia, trovasi diviso in due parti, contiene la storia dei quattro secoli decorsi dalla fine del sinodo Costanziense all’età nostra. Il VII° libro dimostra lo sviluppo della monarchia pontificia nel Quattrocento. Nella prima sezione spiegasi la restaurazione dell’autorità ecclesiastica e della temporale