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fra venezia e ravenna | 61 |
nuove parole d’amicizia per la Repubblica e promessa di futuri aiuti. E tornato a Venezia, per la gioia della vittoria si levò in tanta superbia che fu poi assalito e morto nel suo palazzo dal popolo, che così uccideva il primo autore della sua gloria militare.
[Fine dell'esarcato]
Sebbene l’odio contro alla signoria ed alle crudeli leggi dei Longobardi avessero mosso i Ravennati a prestare aiuto ai Greci ed ai Veneziani, nondimeno l’esarcato non si mostrò in seguito men peggiore di prima, nè i cittadini più docili a sopportarlo. Chè perdurando la corte bizantina nel volere tolte le sacre immagini e parteggiando il popolo per il pontefice e l’arcivescovo, con esempio non nuovo, fu mandato da Costantinopoli un naviglio a saccheggiare Ravenna. E mentre il clero e la parte più debole del popolo stava in orazione e penitenza, quelli che erano usati alle armi corsero contro ai Greci, e con astuzia e valore singolare li vinsero e molti ne precipitarono nel braccio del Po che era vicino a Ravenna. Invadevano nuovamente a que’ giorni o si avvicinavano minacciosi i Longobardi all’altre terre dell’Impero, il quale come in un eunuco avea trovato il primo ed il più strenuo de’ suoi esarchi, in un eunuco ebbe l’ultimo ed il più imbelle. Che non sapendo difendersi, Eutichio ricorre al Papa acciò faccia cessare i Barbari dalle offese; ma già vedendosi stretto da ogni lato, caduto di animo fugge in Grecia ed il dominio imperiale in Italia è per sempre finito.
Ed ecco le relazioni fra Ravenna e Venezia moltiplicarsi e mutarsi del tutto, ecco incominciare la serie di que’ fatti che è nostro proposito di mettere in luce. E dalle cose sino a questo punto discorse questo vorrei che chiaramente apparisse, poiché non mi sembra bene avvertito dagli storici sin qui, che la prima origine della grandezza di Venezia, del suo dominio nell’Oriente, si fu la vicinanza di Ravenna e della reggia tutta orientale di Teodorico, che i poveri ed ignoti pescatori ebbe in breve indirizzati a divenire i più arditi naviganti del mondo. Laonde se rispetto al mare, alle lagune, alla natura tutta che la circonda, Ravenna può dirsi sorella maggiore di Venezia, rispetto alla storia le torna forse prima cagione delle sue fortune.
(continua)