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346 | annunzi bibliografici |
sociali; quello su Matteo Palizzi e l’altro sui Quattro Vicari, la signoria aragonese; quello pienissimo sopra Carlo V imperatore, i cominciamenti della dominazione Spagnuola; la quale negli studi speciali sopra 11 Duca d’Ossuna, sui Tumulti di Palermo del 1647, e sopra Domenico Caracciolo si vede applicata nel lungo governo vicerale. Come ognun può intendere, riempiendo poche lacune, di questi due olumi si farebbe agevolmente una compiuta storia della Sicilia dai Normanni a tutto il secolo XVIII che sarebbe accettissima agli studiosi del continente, i quali delle cose sicule, sanno poco più di quello che si apprende nelle storie generali d’Italia. E questo ci auguriamo che voglia fare quandochè sia l’autore stesso di questi studi, poichè a lui che ha già fornito buona parte del cammino, sarebbe facile toccare la meta; sebbene per quanto dice nella prefazione, sembra che voglia tenersi contento di avere rimosso gli ostacoli e spianato le difficoltà; acciò altri più ardito si accinga all’opera.
Se storia c’è che abbia del drammatico e del poetico, tanto nella parte antica quanto nella medioevale, quella di Sicilia non cede sicuramente ad alcun’altra. Dalle più splendid.e tradizioni della mitologia greca, alle prime ispirazioni della poesìa italiana; dalle cavalleresche invasioni Normanne al truce dominio spagnuolo; dai Cartaginesi agli Arabi; da Dionigi a Verre; da Archimede a Federigo II; da Teocrito al Meli; alla storia della Sicilia s’apre questo campo vastissimo, il quale se ha di che sgomentare un erudito, ha in complesso di che esaltare chiunque serba nel cuore il culto delle grandi memorie. L’autore di questi studi mostra bene d’intendere tutta l’ampiezza del suo tema, e gli argomenti speciali che egli tratta, sono lumeggiati da una perfetta cognizione di tutto il processo storico della vita fortunosa di quel popolo, che egli vuol rappresentarci in alcuni dei suoi più singolari periodi. Lo stile prende colore dalle cose narrate, s’accende nel fuoco delle passioni da cui scaturiscono i fatti, s’aiuta delle particolarità più minute per ricostruire nella sua verità un passato che spesso mal si crederebbe possibile.
La vita dei popoli insulari per sua natura si svolge ristretta nei confini segnati dal mare alla terra; ed anche le cause esteriori che la modificano, appena incominciano ad agire, diventano fatti interni che hanno un particolare svolgimento, con pochi legami al di fuori. La storia di Sicilia è pur essa dominata da questa condizione geografica; e sebbene vi ripercuotano gli avvenimenti più capitali della storia nazionale, pure vi prendono atteggiamento loro proprio, e costituiscono altrettanti fatti staccati che danno ragione di sè stessi. L’autore ha sentito anche troppo questa proprietà del