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di una sconfitta nel vicentino ec. 181

non inusitato a’ suoi tempi. Nell’altra mia Le toccavo della Padusa virgiliana. Ora leggo nel Dizionario Torinese parole che non saprei dire di che autore siano, date dal signor Conti Veneto (nelle cui giunte, come in tante altre parti di quel Dizionario, io non ho merito); tra le giunte del sig. Conti, leggo questa che a me qui fa giuoco. Aleo. Ripar. Somm. 9. Alvei vecchi e abbandonati che si veggono nel territorio di Cento, e le ville che sono nel corpo dell’interrita padusa fatte dalle alluvioni ch’egli fece in questa palude, le quali dal suo nome sono dette il corpo di Reno, Renazzo, il dorso di Reno, e simili. Quest’ultimo nome rammenta a me il Virgiliano dorsum immane mari summo, e il Dossoduro, un de’ rioni di Venezia primieramente abitato. Un’elegante moneta che dicono disegnata dal Caradosso, rivale di Benvenuto Cellini, uscita della zecca milanese nel tempo di Carlo V, porta un’Igea che dà mangiare a una serpe, come nell’antiche medaglie; e a manca un Fiume coll’urna, e nell’esergo Padus Mediolani; sul qual testone d’argento il sig. Cav. Morbio possessore, interrogato da me, cortesemente risponde accennarvisi alla ideata congiunzione del Po col Ticino per via del naviglio, molto più tardi compiuta. Così (dic’egli ingegnosamente) per iperbole chiamansi tuttavia Bagni del Ticino quei de’ sobborghi di Milano, lontani molto dal fiume, derivato per via del naviglio. Io direi che e naviglio e padus come Acquacheta e tanti altri, in origine nomi comuni, siano diventati col tempo geografici; ch’è la storia di tutti i nomi proprii, confermante anch’essa il principio rosminiano.

Che se non si vuole in Medoaco e in Bachiglione riconoscere una radice comune con aqua e con lacus (Bachiglione potrebbe raddoppiare la sua consonante, come Bacco l’ha scempia nel XX dell’Inferno di Dante), sia lecito scorgere più affinità che tra l’uomo e la scimmia, tra Vado e Adige e Adria. Il nome d’Adria collega i Veneti cogli Etruschi, fa nella regione storica quello che nella terrestre il Canale del Mezzodì, e il taglio degl’istmi di Suez e di Pànama. E l’affinità vetustissima delle due genti dichiara perchè tutta la politica veramente italiana a’ Toscani e a’ Veneti si riduca, a’ Toscani e a’ Veneti l’arte più riccamente italiana; perchè, se ai Toscani in Dante e nel Petrarca le corone poetiche,