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rassegna bibliografica 157

ne riferiva nella lettera del 31 gennaio 1618: «Ebbe poi il Contarini la sua prima udienza dal Re; e allato di S. M. si trovarono il Cancelliere e il Guardasigilli. Egli si diffuse in grandissime querele contro gli Spagnoli, e particolarmente che, contro la sospensione, fossero state mosse le armi di Don Pietro nel Cremasco, e quelle del duca d’Ossuna in mare. Ha procurato, insomma, di riempir qui ogni cosa di sospetto e di gelosie, e di mettere in mala fede gli Spagnoli, e specialmente i due ministri suddetti: ma sopra tutto, s’è diffuso in dolersi che, contro la promessa del Re Cattolico, il duca d’Ossuna abbia fatte vendere le mercanzie dei legni veneti presi, anzi fatti levare i ferramenti dei medesimi, per fornirne altri del Re di Spagna: e quell’ultimo punto è sentito qui veramente malissimo.... Io ho veduto una volta il detto Contarini; il quale ha fatto meco le medesime querele che ho detto di sopra; e parla con un tal tuono di voce, e si gonfia, e si accende in maniera, che par ch’egli voglia, non negoziare, ma fare ai pugni con chi negozia»1. E ancora più amaramente il Nunzio ne parlava in altra del 10 febbraio2; e forse in modo poco conveniente (fosse anche

  1. Lett. 903, del 31 gennaio 1618. - Si vede che il Segretario di Stato di papa Paolo V aveva un senso fine ne! tastare i suoi uomini. Egli aveva già scritto sin dal 1.° novembre 1617, quando il Contarini era tuttavia in viaggio; «Io credo che i ministri si renderan capaci che questo non è alto d’ostilità, (que’ navigli mandati a Brindisi) sebbene l’ambasciator Contarini farà gran esagerazione per mostrar che sia tale». (Lett. 701, del 1.° novembre).
  2. La quale è nulla meno che scritta così: «L’ambasciatore di Venezia, non avendo potuto far altro contro il ristabilimento del collegio dei Gesuiti, ha detto almeno tutto il male che ha potuto di quest’azione; e, particolarmente, che se in tempo della Lega questo popolo di Parigi si mostrò in qualche modo inclinato al disegni degli Spagnuoli, ora diventerà Spagnuolo del tutto, colla dottrina dei Gesuiti. Ma non si è badato a quel che si dica il Contarini; il quale, se continua a fare la vita che fa, perderà ogni credito molto presto, perchè il segretario della Repubblica tiene la casa piena di donne di mala vita, e si crede che anch’egli voglia aver d’ordinario la sua; ed è il più sordido ambasciatore che sia comparso qua, non avendo alcuna persona di garbo, e vivendo con una spilorceria estrema: il che ora però non si conosce tanto, come si conoscerà quando finisca l’diloggio del Re». (Lett. 952, del 10 febbraio ). - E scriveva in altra del 23 maggio: «È riuscito un sordidissimo uomo questo ambasciator Contarini, e qui lo chiamano l’ambasciator della pistola; perchè non vuol che in tutto e per tutto si spenda più d’una pistola al giorno in casa sua, che è una doppia di Spagna. Egli grida e non parla,