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documenti 123

Item, che se per condurre vostri grani o altro cose vostre di qualunque parte si sia, haveste bisogno di detta nave, ò convenuto che la S. V. ne possa fare et disporre d’essa in quello modo può disporre delle case delli cittadini et sottoposti vostri; potendovi etiamdio mettervi padrone cittadino o sottoposto vostro per più vostra cautela, in quello modo parerà et piacerà alle V. M. S.; provedendo lui del nolo et premio d’essa discretamente, come essa V. S. giudicasse convenire. Et questo è contento riméttare nel discreto giudicio delle V. M. S. ovvero di Cipriano d’Antonio di Corto1.

Item vuole essere obligato, facendo alcuno viaggio, quando piacesse alla S. V. menarvi di vostri giovani, cioè quelli piacesse alle S. V., acciò che imprendine et pratichino et faccinsi valenti mercatanti, con quelli modi et conditioni piaccia alla S. V.

Item è contento et vuole essere obligato che la V. M S. possa tenere nella detta nave a qualunque tempo, facendo viaggio o no, quel numero di huomini et di quelle conditioni parrà et piacerà alla V. M. S.

Item vuole essere obligato obedire tutti comandamenti li fusse facti dalli magnillci Signori che fussero per li tempi, et etiamdio delli officiali di Balia o altri che avesse governo della città o decta terra di Talamone.

Item, perchè à compreso vi saria carissimo vi si conducesse del frumento, vuole essere obligato che in caso lui trovasse una carovella carica di grano et di orzo, la quale si partì del porto di Tunisi dalla sopradecta nave et mio governo, che io la debbi condurre da Talamone, et detti grani e orzi, dare alle V. M. S. per quelli giusti pregi vi parrà conveniente, o vero fusse dichiarito per Cipriano decto:

Et le predecte cose s’intendino a buona fè et senza alcuna fraude, et mercantilmente in forma le cose predecte stiano ferme, et l’uno capitolo non deroghi a l’altro.

Et se per caso accadesse che la mia stantia et pratica et di mia fameglia et huomini non piacesse alle V. M. S., che mi debbi essere significato, et habbi doppo la signiticatione tempo mesi due a potere levare me et mia fameglia et robbe et detta nave libera et secura senza alcun impedimento reale o personale.

Ben mi confido tali saranno li miei portamenti, che la V. M. S. me haranno caro per vostro subdito et servitore della V. S., la quale l’Altissimo feliciti.

(Collegio di Balìa, Deliberazioni, n. 2, c. 208)


  1. Cipriano Corti fu operaio del Duomo di Siena dal 1454 al 1467.