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108 | i porti della maremma senese |
Savi del Terzo di Città.
Duceino di Gino orafo; Marco di Matteo banchiere.
Savi del Terzo di Santo Martino.
Domenico di frate Geri; Guarnieri di Palmiero spadaio.
Savi del Terzo di Kamollia.
Giovanni Sozzi pizicaiuolo; Domenico di Antonio de’ Rossi.
E di queste cose et capitoli e convenzioni, sì come di sopra si contengono, ne furo rogati e pregati e’ savi e discreti liuomini ser Brizio Favoli, allora cancelliere de’ signori difensori, e ser Angniolo d’Andrea, allora notaio d’essi Signori, e ser Lorenzo Venturini notaio di misser lo capitano del popolo; el quale ser Lorenzo scrisse e publicò e’ soprascritti capitoli; e per me Meo di Tato furono riscritti e volgarizzati del mese di maggio, anno sopradecto, a volontà de signori Esecutori e’ quali allora risedevano, cioè Savino d’Andrea e de’ compag»i, e del savio uomo Binde di Pero, allora camarlengo della generale Kabella del Comune di Siena, e di Angnolo di ser Goro scrittore.
(Instrumenta et Iura Comunis, N. 74).
IV.
1385, gennaio 12 (st. sen.).
Affitto di Talamone a Salvestro di Bartolo Balzelli
ed a’ suoi compagni.
Provisioni facto per certi vostri commessari ad allogare et affictare la terra et cassare di Talamone et corte et distrecto, et simile quello de la Marta, co’ pacti et modi di socto decti, a Salvestro di Bartalo Balzetti et certi suoi compagni.
Prima, ch’e’ decti conductori promettano guardare et salvare a lionore et stato del Comune di Siena la detta terra et cassaro di Talamone, a tutte loro propie spese, per tempo di cinque anni proximi a venire, cominciando el dì che sarà facto el contraete; sì veramente che ’l camarlengo di Gabella, che è et per li tempi sarà,