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88 | i porti della maremma senese |
III.
1379, marzo 28.
Trattato fra 'l Comune di Siena ed i Catalani residenti a Pisa
per l'uso del Porto di Talamone.
Al nome di Dio, amen. Nelli anni del nostro Signore Geso Cristo mille trecento settanta et nove, et seconda indizione, a dì xxviij del mese di marzo, al tempo del santissimo padre et signore misser Urbano per la divina provedenza papa sexto.
Convocati et congregati e’ magnifici signori signori difensori et capitano di popolo et gonfaloniere di Giustizia della città di Siena e priore de’ Riformatori d’essa città di Siena, e cinque de’ savi huomini, due per ciascheuno terzo della detta città di Siena, electi per lo Comune di Siena per vigore d’una riformagione del generale Consiglio della detta città di Siena a crèsciare l’entrate et menovare le spese del Comune di Siena, nel consueto concestoro de’ detti signori difensori, per utilità et comodo del detto Comune di Siena facendo et pertractando, di comandamento del savio huomo Tomasso di misser Bartalomeo, honorevole priore de’ detti signori difensori; facta prima per lo detto priore solenne proposta intra loro signori defensori et cittadini predetti; avuta prima sopra a le predette et infrascritte cose solenne et matura diliberatione et ragionamento; et dato et messo et fatto el partito a lupini bianchi et neri, secondo la forma dello Statuto del Comune di Siena et ordinamenti, fue otento et solennemente intra loro riformato per due parti di loro et assai più, per buono stato et acrescimento della decta città et del presente stato popolare e di tutta la città e distretto di Siena; et acciò che l’entrate crescano e menovinsi l’escite et le spese del decto Comune, e’ furono in piena concordia diliberare e di provedere et di stanziare, e providdero e stancarono et diliberaro quasi senza veruno discordante, di fare, di componare e diliberare e ordinare l’infrascritti capitoli e compositioni e pro visioni colli infrascripti Catalani e ciascheuno per sé, cioè co’ misser Piero Zariba, misser Francesco di Poggio, cittadini di Barzalone, e co’ misser Pietro Carbonelii, cittadino di Maiolica, e ciascheuno per sè, et vece et nome d’altri Catelani e subditi di misser lo re di Ragona, per uso [et] ad usu del Porto di Talamone del contado di Siena; et acciò che ’l porto et castello et fortezza di Talamone, e tutta la città et contado et distretto di Siena s’acreschi et vada in-