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32 | appendice alle annotazioni |
«Che haveva un gran plico di lettere tra lo quali diceva haverne alcune del cardinal Borghese, che a nome di Sua Santità lo raccomandavano caldamente al vice re di Napoli ove diceva di haver da ricuperar cinquanta o sessanta milla ducati;
«Che dopo il primo di agosto cinque o sei giorni si partì il Poma doppo vespero in carozza con il padre fra Zuanne Saniuto di Rovigo compagno del padre provinciale et con essi venuto da Roma, dicendo esso Poma di voler ritornar a Padova fra pochi giorni, et che allora andava a Venetia;
«Che per doi o tre giorni esso Poma, per quanto disse, aspettò qui uno, che diceva dover venir da Ferrara et che havendolo aspettato l’istesso giorno che parti fin doppo vespero et non essendo comparso, montò poi in carozza et se ne andò a Venetia;
«Dal padre maestro Honorato da Napoli vicario episcopale suddetto et da Don Arcangelo Oddo padovano abbate del monasterio di San Zuanne di Verdara di Padoa, de canonici regolari a Venetia, si intende, che il Poma quando venne da Roma col provincial de domenichini fu a ritrovar essi padri maestro et abbate, al qual abbate anco portò lettere di Don Arcangelo da Milano abbate di Roma et procurator generale della religione, le quali da esso abbate si sono havute, et si mandano con queste, che di ordine di monsignor illustrissimo di Soana prelato carissimo a Sua Santità gli raccomandavano esso Poma, il quale con due o tre servidori haveva da trattenersi in questa citta per negotii che teniva in questi contorni come in esse lettere; che allora non si valse dell’alloggiamento, ma che già dieci giorni in circa ritornato a Padova andò ad alloggiar là, dicendo ch’era venuto per metter alcune figliuole in monasterio, et che gli prestarono la carozza da condurvele; ma che la prima volta che fu col provincial a Padova, trattò con ditto vicario di metter queste figliuole, il qual gli rispose che non poteva farlo senza hordine del cardinal Gallo capo della congregatione de vescovi, et de regolari, le quali poi gli ha portate quando venne ultimamente;
«Che ha poste queste flgliuole, che sono tre, due in San Prosdocimo a spese, et una nella Misericordia per monacare, et che delle due prime, l’una è zoppa et l’altra gobba et che ha havuto il mezo d’un prete da Venetia, che era qui con lui, et diceva di esser stato confessor di Santa Giustina, col qual esso padre vicario che fece risentimento perchè havesse trattato questi negotii con le monache senza sua saputa;
«Che alloggiò una notte nel suo monasterio, et poi vi lasciò un suo figliuolo piccolo et un suo nipote alquanto maggiore, li quali vi sono stati otto o dieci giorni, soli senza alcun altro, et heri