Pagina:Archivio storico italiano, serie 3, volume 12 (1870).djvu/334

40 i porti della maremma senese

tario e privatissimo Enea Silvio Piccolomini, assunto pochi anni dopo al supremo pontificato. I Senesi si diedero grande briga per ricevere con ogni dimostrazione di onore l’ospite augusto, che prometteva di fare in Siena più lunga stanza che altrove. All’esordire del 1452 Federico venne di fatti in Italia a prendervi la corona, e viaggiando alla volta di Roma, s’intrattenne a Siena, ove, mercè pure le cure del Piccolomini, ebbe come in altre città d’Italia splendide e onorevoli accoglienze. Le quali erano state preparate dai Senesi anche a Talamone, che non Federico, come alcuni asserirono, ma Leonora di Portogallo sua sposa era ivi già da sei mesi aspettata. Imperciocchè leggesi come addì 17 settembre 1451 il Consiglio generale della Campana assegnasse la non mediocre somma di cinquecento fiorini per gli onori che si dovevano fare in quel Porto all’imperatrice1, ed altri trecento per allestire le case dove ricettarla2. Meglio era averli spesi nella costruzione di qualche galea, e nella fortificazione del cassero. Leonora invece prese porto a Livorno, che già cominciava ad essere preferito agli altri porti di Toscana, e venuta a Siena nel febbraio del 1452, s’incontrò con Cesare fuori della città presso la porta fiorentina, laddove a memoria del fatto i Senesi eressero una colonna che ancora rimane3. Il passeggero che, facendosele appresso, non

  1. Consiglio della Campana, n. 230, c. 205.
  2. Pro reficiendo demos in Talamone, ut in iliis imperatrix valeat receptari,... offitiales Talamonis et Orbetelli expendant florenos trecentos (ivi).
  3. Nella pietra che riposa sull’alto della colonna si legge questa iscrizione:

    caesarem federicvm iii imp. et
    lyonoram sponsam portvgal’
    regis filiam hoc se primvm
    salvtavisse loco laetisqve
    inter se consvltasse av-
    spiciis marmorevm posteris
    indicat monvmentvm
    a. d. mccccli. vii. kl. martias.


    Sulla parte opposta della pietra sono scolpite le armi di Federico III e della Casa di Portogallo. L’incontro di Federico III con Leonora di Portogallo sua